Vita extraterrestre sul satellite Europa? Siamo sulla buona strada
Come in un puzzle, via via si vanno aggiungendo nuove tessere nella ricerca di forme di vita extraterrestre. L'ultima tessera in ordine di tempo è la scoperta di anidride carbonica sulla superficie del satellite galileiano Europa grazie alle osservazioni del telescopio spaziale James Webb.
La ricerca di eso-pianeti simili alla Terra e che possano ospitare forme di vita simile a quella che noi conosciamo è in corso. Con sempre maggiore frequenza si annuncia la scoperta di nuovi pianeti di tipo terrestre. Tuttavia, si tratta pur sempre di pianeti al di fuori del nostro sistema solare e distanti da anni a centinaia di anni luce da noi, per cui, anche ce ne fossero con forme di vita, sarebbero per noi irraggiungibili.
Ben diverso è il caso del satellite Europa, uno dei più grandi satelliti di Giove, che è all’interno del nostro Sistema Solare e è ad una distanza che già in passato è stata raggiunta e superata dalle nostre sonde.
Giove e le sue lune
Il pianeta Giove è circondato da numerosi satelliti naturali che gli orbitano attorno. I più grandi, per primi scoperti da Galileo nel 1610, e per questo chiamati satelliti galileiani, sono Io, Europa, Ganimede e Callisto. Con il passare degli anni, accumulandosi le osservazioni e progredendo tecnologicamente la capacità osservativa di telescopi e rivelatori, il numero è via via cresciuto. Ad oggi si conosce l'esistenza di quasi 100 satelliti naturali attorno a Giove ma anche di anelli.
In analogia al caso della Terra, il cui satellite naturale è la Luna, i satelliti naturali degli altri pianeti vengono chiamati comunemente "lune".
La luna Europa
Il satellite Europa è caratterizzato dalla presenza di una crosta esterna formata da acqua ghiacciata. Questa crosta è povera di crateri da impatto ed è particolarmente liscia, anzi è la più liscia tra tutti i corpi del Sistema Solare.
Nel 1997 la sonda Galilei, passandole vicino, osservò un pennacchio di vapore d'acqua fuoriuscire dalla crosta, simile ad un geyser, rivelando quindi la presenza di un oceano di acqua al di sotto di questa crosta il quale potrebbe ospitare vita extraterreste. Si pensa che l’energia meccanica dovuta all’interazione gravitazionale (detta mareale) con Giove, come anche la risonanza orbitale con altri satelliti, possa fornire una sufficiente fonte di energia termica per mantenere liquido questo oceano sommerso.
Successive osservazioni hanno evidenziato anche la presenza di un’attività tettonica simile a quella che esiste sulla Terra, anche se quella su Europa verrebbe prodotta dalle interazioni mareali con Giove, piuttosto che dal galleggiamento delle placche tettoniche sul mantello come nel caso terrestre.
Grazie alla sua vicinanza alla Terra, e alla sue potenzialità per possibili forme di vita extraterrestre Europa è stato e continua ad essere oggetto di osservazioni e di studio.
Cosa ha scoperto James Webb
Recentemente, l’occhio del telescopio spaziale James Webb è stato nuovamente rivolto verso il satellite Europa.
Per le osservazioni sono state utilizza sia la camera NirCam (la camera che osserva nel vicino infrarosso) sia lo spettrografo NIRSpec/IFU, il quale permette di analizzare la composizione chimica nella regione del vicino infrarosso.
La scoperta sensazionale è la presenza di anidride carbonica sulla superficie ghiacciata di Europa.
Nell'immagine sottostante, ottenuta dal James Webb viene riportata l'immagine di Europa così come osservata da NirCam (riquadro a sinistra) e, a seguire, le immagini composte dello spettrografo NIRSpec/IFU (i tre riquadri da destra) a diverse lunghezze d'onda.
In queste immagini i pixel (quadratini) più bianchi indicano la posizione sulla superficie del satellite in cui è stata scoperta la presenza di anidride carbonica.
L'anidride carbonica si trova in regioni in cui probabilmente la crosta ghiacciata si è fratturata e c'è stato un scambio di materiale tra superficie e oceano sottostante. La scoperta è eccezionale, poiché il carbonio, che è uno dei costituenti fondamentali della vita, così come noi la conosciamo, proviene probabilmente dal sottostante oceano. Questo oceano salato potrebbe essere potenzialmente un ambiente idoneo alla nascita e allo sviluppo di forme di vita.