Uno dei rapaci più belli e sfuggenti del Mediterraneo, il falco della regina

Alla fine dell'autunno compie una lunga migrazione transahariana, seguendo prevalentemente rotte costiere attraverso il canale di Suez, il Mar Rosso e il Corno d'Africa, per giungere addirittura sino al Madagascar e alle isole Mascarene, dove sverna.

falco della regina
Il falco della regina è lungo 36–42 cm e con un'apertura alare tra gli 84 e i 105 cm. Le ali sono lunghe e appuntite, il corpo affusolato e la coda piuttosto lunga.

Il falco della regina è uno dei rapaci più affascinanti e sfuggenti presenti nell’area del Mediterraneo. Il nome scientifico della specie, Falco eleonorae, è un omaggio a Eleonora d'Arborea, regnante nella nazione sarda del giudicato di Arborea che nel XIV secolo compilò un codice di leggi (Carta de Logu), in cui inserì un articolo che vietava la caccia dei falchi adulti.

Il falco della regina è lungo 36–42 cm e con un'apertura alare tra gli 84 e i 105 cm. Le ali sono lunghe e appuntite, il corpo affusolato e la coda piuttosto lunga.

Alcune caratteristiche

Questa specie di falco, indipendentemente da età e sesso presenta due differenti colorazioni: la forma scura e quella più chiara. Gli esemplari dalla forma più scura sono caratterizzati da una colorazione bruna tendente sul nerastro.

Mentre gli esemplari dalla forma chiara presentano petto e ventre di color crema o rossastro, con striature bruno-nere, mentre la parte superiore appare bruna o bruno-bluastra. Oltre il 70% degli esemplari di falchi della regina sono caratterizzati dalla forma chiara.

Di cosa si nutre?

Il falco della regina, al di fuori del periodo di nidificazione, ha una dieta prevalentemente insettivora, nutrendosi di grossi insetti che cattura in volo portandoli dagli artigli delle zampe al becco.

Durante la stagione riproduttiva, dalla schiusa delle uova e sino allo svezzamento dei nidiacei, gli adulti cambiano completamente abitudini alimentari e si cibano quasi esclusivamente di altri uccelli, in particolare di piccoli passeriformi.

Gran parte delle prede, soprattutto fra i passeriformi, sono uccelli migratori che migrano dall'Europa all'Africa, passando per il Mediterraneo e le nostre Isole Maggiori. Durante la caccia questi uccelli si posizionano contro vento a ridosso delle falesie, rimanendo immobili in aria senza battere le ali, disponendosi a varie distanze dalla falesia e ad altezze che vanno a pochi metri sino a 1000 metri.

In questo modo tendono a cacciare i piccoli migratori stremati dal vento e dal viaggio cercano di raggiungere le coste. Una volta individuata la preda si lanciano in picchiata verso di essa ghermendola con gli artigli, in azioni ad alta spettacolarità.

L’area di diffusione di questo rapace

Il falco della regina nidifica in colonie molto numerose, localizzate su falesie costiere a strapiombo e isolotti disabitati. Rientra nei siti di nidificazione ad inizio primavera, ma la deposizione delle uova avviene soltanto verso la fine di luglio, cioè notevolmente più tardi di ogni altra specie dell'emisfero settentrionale.

Il nido è ricavato in cavità naturali della falesia prive di rivestimento e ogni covata si aggira fra le 1 o 4 uova. L'allevamento dei pulli si protrae solitamente sino a settembre. In ottobre e novembre l'intera popolazione migra verso i siti di svernamento in Africa, attraversando il Sahara.

In Italia è presente soprattutto in Sardegna

In Italia esistono delle colonie abbastanza numerose in Sardegna, in particolare sull'Isola di San Pietro e nel golfo di Orosei. Oltre alle colonie sarde in Sicilia, in particolare a Lampedusa e nelle isole Eolie, sono presenti delle piccole popolazioni, in aree molto impervie.

falco della regina
In Italia esistono delle colonie abbastanza numerose in Sardegna, in particolare sull'Isola di San Pietro e nel golfo di Orosei. Oltre alle colonie sarde in Sicilia, in particolare a Lampedusa e nelle isole Eolie, sono presenti delle piccole popolazioni, in aree molto impervie. Credit foto Wikipedia.

Alla fine dell'autunno compie una lunga migrazione transahariana, seguendo prevalentemente rotte costiere attraverso il canale di Suez, il Mar Rosso e il Corno d'Africa, per giungere addirittura sino al Madagascar e alle isole Mascarene, dove sverna.

I falchi che provengono dalle zone più occidentali del Mediterraneo (isole Baleari e Sardegna), la cui migrazione è stata recentemente monitorata con tecniche di telemetria satellitare, sorvolano direttamente il deserto del Sahara, arrivando a compiere un viaggio di oltre 10.000 km