Uno dei più importanti endemismi della Sicilia: alla scoperta della crocidura siciliana

Questo piccolo animaletto ha un muso lungo ed appuntito e piccoli occhi, che non supera i 10–12 cm di lunghezza con tutta la coda, con un peso compreso tra 4 e 9 grammi.

toporagno di Sicilia
Questo piccolo animaletto ha un muso lungo ed appuntito e piccoli occhi, che non supera i 10–12 cm di lunghezza con tutta la coda, con un peso compreso tra 4 e 9 grammi.

Anche se a causa della sua insularità la Sicilia, rispetto ad altre aree d’Europa, ha una minore concentrazione di mammiferi, va detto che l’isola, proprio a causa di queste sue pecularietà, è ricca di tantissimi endemismi, e specie che col tempo si sono adattate a queste condizioni ambientali.

Appunto, di endemismi in Sicilia c’è ne sono davvero tanti. Uno di questi è la crocidura siciliana (Crocidura sicula Miller, 1900), nota anche come toporagno siciliano. Si tratta di un mammifero soricomorfo della famiglia dei Soricidi, endemico della Sicilia e dell'isola di Gozo.

Le caratteristiche del toporagno di Sicilia

Questo piccolo animaletto ha un muso lungo ed appuntito e piccoli occhi, che non supera i 10–12 cm di lunghezza con tutta la coda, con un peso compreso tra 4 e 9 grammi.

La pelliccia sul dorso è di colore grigio chiaro, con sfumature brunastre, mentre sul ventre è di colore bianco sporco. Sui fianchi si osserva una netta linea di demarcazione tra i colori del dorso e del ventre, che costituisce una caratteristica distintiva della specie.

La coda è grigia con la punta bianca. Esiste un ecotipo melanico presente sull'isola di Ustica in cui il colore del mantello è interamente bruno-scuro.

Questo animale generalmente ha abitudini notturne, muovendosi fra i boschi. Utilizza spesso come rifugi tane scavate da altri mammiferi ma anche semplici anfrattuosità delle rocce o alla base dei cespugli, che riveste con una lettiera di foglie e fili d'erba, modellata con il corpo in modo da ricavarvi un buco d'accesso.

Un piccolo predatore vorace

Nonostante le piccole dimensioni la crocidura siciliana è un predatore molto vorace che mangia quotidianamente l'equivalente di circa il 50-60% del suo peso corporeo. Localizza le prede grazie alle molto sensibili vibrisse e ad un olfatto molto sviluppato che compensano una vista non molto acuta. Si nutre essenzialmente di artropodi e lombrichi, ma anche delle carcasse di piccoli vertebrati quali roditori e rettili.

crocidura siciliana
Riguardo il suo areale di diffusione oggi sappiamo che la crocidura siciliana è presente in buona parte della Sicilia, a Ustica, nelle Egadi e sull’isola di Gozo. Esistono evidenze fossili della sua presenza in passato sull'isola di Malta.

Tra gli artropodi predilige gli aracnidi, gli ortotteri e le larve di ditteri, coleotteri e lepidotteri. Ma può predare anche altre specie di insetti. A sua volta è facile preda di uccelli, soprattutto i rapaci notturni come il barbagianni e l’allocco, molto diffusi nelle campagne siciliane.

A proposito della riproduzione

Sappiamo che si riproduce diverse volte all'anno. Dopo una gestazione di circa 21 giorni la femmina mette al mondo da 3 a 9 piccoli, del peso di circa 0,5 grammi. Verso il 20º giorno di vita i cuccioli hanno già ottime capacità motorie e compiono la prima uscita dalla tana-nido.

Lo svezzamento si completa entro i 24 giorni. Sino a quell'epoca i maschi adulti vengono tenuti a distanza dai piccoli. L’aspettativa di vita non è molto alta, parliamo di circa 12-18 mesi. Ma è chiaro che ci sono esemplari capaci di vivere più a lungo.

L’areale di distribuzione

Riguardo il suo areale di diffusione oggi sappiamo che la crocidura siciliana è presente in buona parte della Sicilia, a Ustica, nelle Egadi e sull’isola di Gozo. Esistono evidenze fossili della sua presenza in passato sull'isola di Malta.

Vive in ambienti aperti di macchia mediterranea, ma si può osservare di notte anche all'interno di formazioni boschive a leccio, sughera e faggio, da 0 a 1.800 m di altitudine. Spesso è presente anche all'interno di agrumeti e zone coltivate nonché, raramente, nelle abitazioni rurali.

Anche se considerata specie a basso rischio d’estinzione la crocidura siciliana è molto sensibile alle attività umane legate all'agricoltura ed allo stato di salute del suolo. In particolare l'uso di pesticidi, provocando un impoverimento della entomofauna, crea condizioni sfavorevoli alla sua sopravvivenza.