Uno dei cetacei più misteriosi del mondo: il globicefalo
I globicefali sono per lo più di colore grigio scuro, marrone o nero, ma presentano anche alcune aree chiare. Altre aree chiare sono una macchia a forma di ancora sotto il mento, una grossa macchia sulla pancia e un'altra in corrispondenza dei genitali.
I globicefali sono dei cetacei che comprendono due specie esistenti: il globicefalo comune (G. melas) e il globicefalo di Gray (G. macrorhynchus). Questi animali vivono nei mari di tutto il mondo. Più nello specifico il globicefalo comune vive nelle acque più fredde, il globicefalo di Gray in quelle tropicali e subtropicali. Dopo l'orca, i globicefali sono i delfinidi più grandi.
Questo delfino si distingue nettamente dagli altri rappresentanti della famiglia per la forma del capo e della pinna dorsale. Il capo, come indicato dal nome scientifico, è molto tondeggiante con il rostro quasi del tutto assente ed il corpo quasi completamente nero.
I globicefali sono per lo più di colore grigio scuro, marrone o nero, ma presentano anche alcune aree chiare. Altre aree chiare sono una macchia a forma di ancora sotto il mento, un segno indistinto dietro l'occhio, una grossa macchia sulla pancia e un'altra in corrispondenza dei genitali.
La pinna dorsale è situata in avanti sul dorso e si allunga all'indietro. I globicefali hanno una struttura più robusta della maggior parte degli altri delfini e possiedono un caratteristico melone grosso e bulboso.
Alimentazione
I globicefali si nutrono principalmente di calamari, ma catturano anche grossi pesci demersali come merluzzi e rombi chiodati. Sono altamente sociali e possono rimanere nel loro gruppo di origine per tutta la vita.
Il globicefalo di Gray è una delle poche specie di mammiferi in cui le femmine entrano in menopausa e una volta terminata l'età riproduttiva, continuano a svolgere un ruolo predominante all'interno del gruppo.
I globicefali sono famosi per i loro spiaggiamenti di massa, per cause ancora ignote alla scienza. I biologi marini, tuttavia, hanno scoperto che l'orecchio interno dei mammiferi marini viene danneggiato dall'inquinamento acustico sottomarino, ad esempio quello provocato da navi mercantili o da navi militari.
Distribuzione e habitat
I globicefali si possono incontrare negli oceani di quasi tutto il mondo, ma i dati riguardanti la consistenza attuale delle popolazioni sono spesso carenti. Il globicefalo comune preferisce acque leggermente più fredde rispetto a quello di Gray ed è suddiviso in due popolazioni disgiunte.
La popolazione meno numerosa è presente nella fascia circumpolare dell'Oceano Australe compresa grosso modo tra 20 e 65° di latitudine sud, dove è osservabile al largo delle coste di Cile, Argentina, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda.
Nel 2006 venne stimato che questa popolazione comprendesse più di 200000 individui. La seconda popolazione, molto più consistente, abita l'Oceano Atlantico settentrionale, in una fascia che va dalla Carolina del Sud fino alle Azzorre e al Marocco.
L'entità di questa popolazione venne stimata nel 1989 a 778000 individui. La specie è presente anche nella metà occidentale del Mar Mediterraneo, ma spesso si sposta verso est, raggiungendo pure i mari attorno l’Italia. In modo particolare l’area del mar Ligure e il Canale di Sicilia.
Il globicefalo di Gray è meno numeroso. Vive nelle acque temperate e tropicali degli oceani Indiano, Atlantico e Pacifico e il suo areale si sovrappone leggermente a quello del globicefalo comune nelle acque temperate dell'Atlantico settentrionale.
Alcune curiosità
I globicefali sono generalmente una specie nomade, ma alcune popolazioni rimangono stazionarie tutto l'anno in determinate località, come le Hawaii e certe zone della California.
Preferiscono le acque della piattaforma e del margine continentale. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, un tempo i globicefali di Gray venivano avvistati di frequente al largo della California meridionale, ma scomparvero dall'area dopo un evento di El Niño particolarmente catastrofico all'inizio degli anni '80.
Tuttavia, nell'ottobre del 2014, gli equipaggi e i passeggeri di diverse imbarcazioni ne osservarono un gruppo di 50-200 esemplari al largo di Dana Point.