Uno degli uccelli più strani e misteriosi d'Europa: il succiacapre noto come "uccello vampiro"

Dagli antichi greci era chiamato “testa di capra” perché di notte si avvicinava alle stalle. Era diffusa la favola che mungesse le capre, tanto da farle diventare cieche.

succiacapre
Di giorno il succiacapre riposa immobile, affidandosi al suo piumaggio mimetico, in aree aperte, piene di rametti e foglie secche.

Fra gli uccelli più strani e bizzarri che possiamo trovare in Europa c’è sicuramente il succiacapre. Nome scientifico Caprimulgus europaeus è un abilissimo volatore crepuscolare e notturno, migratore di lungo raggio, lo si vede in Italia di passaggio, specialmente fra la primavera e l’autunno.

Questo uccello in passato veniva denominato come l’uccello vampiro. Deve questo nome a credenze e leggende che risalgono al mondo classico.

Le incredibili caratteristiche del succiacapre

Di giorno il succiacapre riposa immobile, affidandosi al suo piumaggio mimetico, in aree aperte, piene di rametti e foglie secche.

Per lo più l'unico indizio della sua presenza è il suo canto ronzante, emesso soprattutto al calar della notte. Un tempo attorno al succiacapre si tessevano numerose leggende. Dagli antichi greci era chiamato “testa di capra” perché di notte si avvicinava alle stalle. Era diffusa la favola che mungesse le capre, tanto da farle diventare cieche.

In realtà il nome derivò probabilmente dalla tendenza di questi uccelli a frequentare al tramonto le greggi a caccia degli insetti che trovavano in abbondanza in prossimità degli escrementi degli ovini.

Oggi, il sempre maggiore uso di pesticidi e la riduzione delle attività pastorali ha sottratto numerose risorse trofiche a questi uccelli, decretando un declino delle popolazioni in tutta Europa.

Perché è definito l’uccello vampiro?

Visto il suo particolare aspetto e le sue abitudini notturne, il succiacapre ha fatto sempre parlare di sé. Esso è caratterizzato da una testa grande, piatta e corta, con il becco molto largo, adatto a catturare le prede in volo, circondato da peluria nella sua base, le zampe corte.

Le ali lunghe con la seconda remigante più lunga, il tarso in gran parte provvisto di penne e il piumaggio perfettamente mimetico. Passando gran parte del giorno posato a terra, fra le foglie, in stato di quasi letargo, ha contribuito a fare del succiacapre un tramite con il mondo dei morti, con il compito di accompagnare le anime dei defunti nell’aldilà.

Area di diffusione

Il succiacapre è diffuso in un ampio areale, tra Africa, Europa e Asia, dove frequenta aree aperte, dal clima tiepido, con molti insetti notturni. In Europa i suoi ambienti preferiti sono le brughiere e le praterie asciutte.

In Italia è stato osservato pure nei lecceti e in zone disboscate, con terreni prevalentemente sabbiosi. Compare inoltre anche in zone aperte rocciose e sabbiose della macchia mediterranea, occasionalmente anche in zone di dune poco folte.

Nell'Europa centrale le zone vitali secondarie come i poligoni di tiro militari o le superfici minerarie a cielo aperto mostrano le più grandi densità di esemplari. Generalmente il succiacapre è una specie che preferisce abitare gli avvallamenti e che tuttavia cova fin nell'ambiente subalpino.

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In Italia è stato osservato pure nei lecceti e in zone disboscate, con terreni prevalentemente sabbiosi. Compare inoltre anche in zone aperte rocciose e sabbiose della macchia mediterranea, occasionalmente anche in zone di dune poco folte. Credit immagine Wikipedia.

Nei territori di diffusione asiatici la specie è regolarmente avvistata fino a 3000 metri di altezza, nei terreni di svernamento addirittura ai margini del confine della neve a 5000 metri di altezza.

Per quanto siano soddisfatte le richieste fondamentali che la specie sistema sul luogo di covata, il succiacapre non evita la vicinanza dell'uomo. I territori marginali di piccoli insediamenti sembrano avere addirittura una particolare attrattività.