Uno degli animali più misteriosi del mondo, il delfino d'acqua dolce che vive in Amazzonia
Questi delfini sono dotati di un organo che viene usato come una sorta il biosonar. La pinna solare assomiglia a una stretta e lunga gobba, mentre le pinne pettorali sono lunghe e large.
Non tutti sanno che lungo i più grandi fiumi che attraversano la foresta pluviale amazzonica vive una particolare specie di delfino, meglio noto come il delfino rosa d’acqua dolce.
Si tratta della più grande specie di cetaceo di acqua dolce, con i maschi che riescono a raggiungere i 185 kilogrammi di peso e i 2,5 metri in lunghezza. Una volta diventati adulti questi cetacei tendono ad acquisire un colore rosa.
Caratteristiche di questo delfino
Questi delfini sono dotati di un melone, parliamo di un organo che viene usato come una sorta il biosonar. La pinna solare assomiglia a una stretta e lunga gobba, mentre le pinne pettorali sono lunghe e large.
I delfini del Rio delle Amazzoni vengono comunemente avvistati singolarmente o in coppia, ma possono anche verificarsi casi in cui vengono trovati in piccoli gruppi che raramente contengono più di otto individui.
Gli esemplari che abitano il corso dell’Orinoco, sebbene possano arrivare a 30 individui per gruppo, hanno una media solo superiore a cinque per gruppo. Durante il periodo di caccia, ben 35 delfini rosa lavorano insieme per catturare le prede.
Inoltre di recente si è scoperto che durante la stagione delle piogge vi è una notevole segregazione. Capita che i maschi occupano i canali fluviali, mentre le femmine e la loro prole si trovano nelle zone inondate. Tuttavia, nella stagione secca, non esiste tale separazione.
Si tratta di una specie ad alto rischio d’estinzione?
Nel 2008 questa specie è stata classificata dall’Unione Internazionale per la conservazione della natura (International Union for the Conservation of Nature or IUNC) come carente di dati, a causa dell’incertezza relativa alle tendenze demografiche e dall’impatto delle minacce.
Sebbene la caccia rappresenti ancora una grave e reale minaccia, negli ultimi decenni elementi come l’indebolimento dell’habitat naturale e il loro coinvolgimento involontario sulle linee di pesca hanno portato a ulteriori minacce alla popolazione di questa specie.
Un’altra fonte di preoccupazione è quella di mantenere in vita questi animali in cattività, a causa dell’aggressione tra i membri della stessa specie e della bassa longevità. L’allevamento in cattività non è quindi considerato un’opzione per la conservazione di questa specie.
Negli ultimi anni sono stati realizzati vari progetti col fine di tutelare la specie da tutti quei fattori esterni, a cominciare dalla notevole perdita di habitat naturale.