Uno degli animali più astuti e schivi dei nostri boschi: la martora
Le martore prediligono le aree con vegetazione fitta, soprattutto le aree densamente boscato, in grado di assicurargli una protezione da eventuali predatori. Raramente si aggira sugli spazi aperti, generalmente lo fa solo per cacciare, di notte.
La martora, nome scientifico Martes martes, è sicuramente uno degli animali più furbi e astuti dei nostri boschi. Pur essendo molto frequente non è facile incontrarla, visto il carattere schifo, specialmente con gli esseri umani.
Il corpo è slanciato, lungo 35–55 cm, con coda di 25–30 cm. Il peso vivo di un adulto in media è di 0,8-1,2 kg. Il pelo è folto, morbido e lucente, sul dorso giallognolo marrone o marrone scuro, sul muso, la fronte e le guance marrone chiaro, sui fianchi e sul ventre giallognolo con ombre marroni scure sulle zampe. La gola e il sottogola sono spesso color tuorlo d'uovo, talvolta giallo chiaro.
La macchia golare, a differenza della faina, non si estende mai verso gli arti. Il muso è allungato e le orecchie rotondeggianti, gli arti sono robusti e provvisti di forti unghie. Grazie a queste caratteristiche la martora è un animale agilissimo, capace di compiere lunghi salti da un ramo ad un altro.
Alcune caratteristiche di questo animale
La martora è un predatore di piccoli vertebrati, per lo più roditori e lagomorfi, come lepri e conigli, ma si nutre all'occorrenza anche di insetti, come coleotteri ed ortotteri, e di frutti e bacche selvatiche. Soprattutto more, fichi, carrube, pere, uva, che trova sia nei boschi che in campagna.
Da predatore la martora diventa preda di altri animali, come la volpe e soprattutto l’aquila reale. Ha il comportamento tipico di un animale solitario e notturno, e durante le ore diurne si rifugia spesso negli alberi.
Habitat prediletto
Le martore prediligono le aree con vegetazione fitta, soprattutto le aree densamente boscato, in grado di assicurargli una protezione da eventuali predatori. Raramente si aggira sugli spazi aperti, generalmente lo fa solo per cacciare, di notte. Durante i periodi di ristrettezze alimentari si spinge fino alle aree abitate per predare soprattutto pollame.
Le tane delle martore si trovano, generalmente, tra le radici o nelle cavità degli alberi, o in anfratti rocciosi, ben nascosti. La struttura sociale della martora è basata sulla territorialità molto rigida sia delle femmine sia dei maschi che difendono il proprio territorio dalle intrusioni di altri individui.
Soprattutto dai nuovi giovane, meno esperti. Lo spazio d'azione di un maschio in genere coincide con quello di una o più femmine.
Area di diffusione
La martora vive in tutte le aree forestali di tutta Europa, dall'Irlanda e dalla Spagna all'Italia meridionale, fino ai Balcani settentrionali, e al limite della vegetazione arborea in Scandinavia e Finlandia settentrionale. Ultimamente la martora eurasiatica si è diffusa inoltre dall'Asia Minore e dall'Iran alla Russia settentrionale e alla Siberia occidentale.
È assente in Grecia ad eccezione dell'isola di Corfù, ma è presente in alcune isole del Mar Mediterraneo: Minorca, Maiorca, Corsica, Sardegna, Sicilia ed Elba. Va precisato che sulle aree interne della Sardegna e della Sicilia la martora è stata introdotta in Sardegna dall’uomo in epoca preistorico. Oggi presenta una buona diffusione nei territori boscati.
La diffusione sul territorio nazionale
In Italia è diffusa in aree di collina e montagna con una distribuzione tuttavia frammentata. L'origine della martora in Italia e in Sicilia viene fatta risalire al tardo Pleistocene, mentre è incerta l'origine nell'Elba e in Sardegna. Si ritiene che in queste due isole l'introduzione della martora sia stata effettuata dall'uomo in epoca preistorica, ma non si hanno sufficienti informazioni in proposito.
L'habitat tipico della martora è rappresentato dai boschi puri o misti di latifoglie e aghifoglie fino ai 2000 metri di altitudine. In Sardegna e Corsica, per lo scarso numero di specie carnivore che occupano la stessa nicchia ecologica, vive anche nella macchia mediterranea e talvolta si insinua in aree antropizzate. In generale preferisce però la vegetazione fitta, in grado di offrirle un'adeguata protezione e rifugge gli ambienti aperti.