Uno degli alberi simbolo del Mediterraneo, il pino marittimo
Questo albero sempreverde svolge un ruolo importante nella conservazione dell’ambiente e nella produzione di materie prime sostenibili. Lungo le coste del Mediterraneo, soprattutto in corrispondenza di falesie o colline a strapiombo sul mare, il pino marittimo forma delle spettacolari foreste.
Il pino marittimo è una varietà di pino che è originaria dell’Europa meridionale e occidentale e del Nord Africa. Questo albero sempreverde svolge un ruolo importante nella conservazione dell’ambiente e nella produzione di materie prime sostenibili. Lungo le coste del Mediterraneo, soprattutto in corrispondenza di falesie o colline a strapiombo sul mare, il pino marittimo forma delle spettacolari foreste.
Molte di queste, un tempo, caratterizzavano i paesaggi del Mediterraneo, con paesaggi meravigliosi. I vari sacchi edilizi e le espansioni urbanistiche, avvenute a partire dagli anni 60, hanno compromesso questi ambienti, tipici dell’area mediterranea.
Sono tre le sottospecie di pino marittimo: il pinaster che colonizza le coste atlantiche, l’escarena delle coste del Mediterraneo, e il renoui tipica dei monti dell’Atlante.
Aree di distribuzione
Il pino marittimo è presente nella nostra Penisola tra 0 e 800 metri sul livello del mare, in tutte le regioni tranne Valle d’Aosta, Trentino, Marche e Basilicata. Si presenta in boscaglie e in piccoli boschi costieri. E’ un albero che si adatta abbastanza su varie tipologie di terreni, anche se non sopporta terreni argillosi né troppo basici, l’importante è che gli venga assicurato un buon drenaggio.
Può crescere su suoli molto poveri e aridi, tollera ovviamente molto bene le esposizioni marittime, e necessita del pieno sole. Essendo xerofilo, lontano dai litorali dove la presenza del mare mitiga la rigidezza del clima, può soffrire durante l’inverno.
Sul nostro Paese sono presenti foreste e boscaglie di pini marittimi di grande bellezza, dove sono stati istituiti dei parchi naturali. Alcuni di questi sono presenti in regioni come la Toscana, il Lazio, la Liguria, la Sardegna e in Sicilia. Anche se si tratta di una specie autoctona, in alcune zone è stato reintrodotto dall’uomo, soprattutto in zone collinari e lungo la fascia costiera.
L’importanza di questa pianta
Per le sue caratteristiche il pino marittimo è ideale in filari in ambienti costieri, come frangivento oppure come barriera per non far avanzare le dune di sabbia. Può consolidare terreni sabbiosi con grande successo.
Molto bello in filari lungo le strade, ma anche come specie isolata in contesti ampi, naturali, può dare buoni risultati. La corteccia del pino marittimo si usa come pacciamatura. Il suo legno è tenero, grossolano, molto ricco di resina, e si usa per produrre pasta da carta e imballaggi.
Oggi l'utilizzo del pino marittimo è più legato al consolidamento delle spiagge e dei litorali che ad una funzione produttiva vera e propria. La funzione ecologica è assicurata dalle sue radici e dal fatto che cresce benissimo in zone marittime. Inoltre questi alberi sono molto importanti per la nidificazione di molte specie d’uccelli, sia sulle coste che lungo la fascia collinare.
Parassiti e malattie
Purtroppo queste piante sono anche preda di parassiti e malattie. Una di queste è senza ombra di dubbio la famosa processionaria del pino, ma ci sono anche gli acari e gli afidi. Viene colpito come altri congeneri dal cancro resinoso del pino, una grave malattia estremamente contagiosa proveniente dagli Stati Uniti e causata dal fungo che nella forma conidica prende il nome di fusarium circinatum.
I sintomi sono scolorimento degli aghi che infine diventano marroni, cuscinetti di spore rosa attorno al colletto della pianta i cui tessuti si impregnano di resina, cancri del fusto e dei rami e essiccazioni delle parti distali dell’albero.