Spazio, una nuova mappa del Gruppo Locale ha evidenziato la presenza di una mega-struttura
Alcuni ricercatori tedeschi hanno sviluppato una nuova mappa del Gruppo Locale che mette in discussione quello che finora sapevamo sulla struttura dell’universo.
Ci sono tantissime cose che ancora non conosciamo dell’universo. Ricercatori di tutto il mondo cercano costantemente di scoprire nuovi dettagli che spesso mettono in discussione aspetti ritenuti noti e assodati fino a quel momento. In questo articolo parleremo proprio di una scoperta di questo tipo, in grado di rispondere ad alcune domande ma anche di farne sorgere altrettante.
Questo particolare studio è stato portato avanti da un gruppo di astrofisici dell’Istituto Leibniz di Astrofisica di Potsdam, in Germania. Per la precisione i ricercatori si sono cimentati in uno dei compiti più impegnativi dell’astronomia: tentare di cartografare l’universo, ovvero creare una mappa quanto più possibile accurata dello spazio che ci circonda.
Un'analisi molto vasta e impegnativa
Per farlo gli astrofisici hanno osservato i movimenti di ben 56.000 galassie, arrivando alla conclusione che queste formino un gigantesco anello, quasi perfetto, con un diametro di circa 1.300 milioni di anni luce.
In realtà questo stesso gruppo di ricerca, addirittura 10 anni fa, aveva scoperto che la Via Lattea si trovava all’interno di un’enorme conca di attrazione, grande 520 milioni di anni luce e contenente circa 100.000 galassie, nota con il nome di Laniakea. Questo era solo il primo passo di una ricerca che sta svelando molti altri misteri.
L’ultimo è appunto la presenza di questa mega-struttura chiamata “Grande Anello”, che potrebbe essere 10 volte più grande di quanto stimato in precedenza, ed è proprio questo l’aspetto più controverso della scoperta. Infatti sono queste dimensioni mastodontiche a mettere in discussione gli attuali modelli più accreditati sulla struttura dell’universo.
Secondo la teoria cosmologica infatti le strutture più grandi dell’universo dovrebbero avere una lunghezza massima di 1.200 milioni di anni luce (circa 100 milioni di anni luce in meno rispetto al Grande Anello). Queste strutture, sempre secondo la teoria cosmologica, potrebbero formarsi dalle oscillazioni acustiche barioniche e sono catene o ammassi di galassie.
Quella sviluppata dai ricercatori è una sorta di mappa probabilistica del Gruppo Locale, ossia il gruppo di galassie di cui fa parte anche la nostra galassia, la Via Lattea, e che comprende più di 80 galassie.
I ricercatori hanno quindi osservato quindi i movimenti di queste 56.000 galassie, scoprendo una conca di attrazione che comprendeva molte strutture gigantesche, le cosiddette superstrutture cosmiche, che altro non sono che formazioni di galassie, ossia ammassi di galassie, superammassi e anche formazioni ancora più grandi, come muri e filamenti.
Non siamo altro che una minuscola parte
Queste superstrutture cosmiche sono varie e tra queste rientra anche il superammasso Laniakea di cui abbiamo accennato prima, o ancora la Grande Muraglia Sloan, scoperta nel 2003, oppure la Grande Muraglia Ercole-Corona Boreale, scoperta nel 2013 e attualmente la più grande struttura conosciuta nell’universo, o ancora la prima superstruttura di questo tipo mai scoperta, rilevata nel 1989, la Grande Muraglia CfA2, detta anche Coma Wall.
In pratica quindi, secondo questo studio, le galassie che compongono l’universo sono disposte lungo filamenti, raggruppate in nodi, attratte dalle forze gravitazionali, ovvero fluiscono all’interno di concavità cosmiche di attrazione.
Ciò significa che tutte queste mega-strutture sono legate tra di loro, sono connesse, e assieme costituiscono una struttura ancora più grande.
È affascinante pensare che siamo parte di qualcosa di molto più grande, in cui ogni tassello dell’universo che conosciamo è interconnesso a tutto il resto.
Riferimenti allo studio:
Valade, A., Libeskind, N.I., Pomarède, D. et al. Identification of basins of attraction in the local Universe. Nat Astron (2024). https://doi.org/10.1038/s41550-024-02370-0