Una delle piante che rende inconfondibile il panorama italiano: il cipresso
Pur non essendo una pianta originaria dell’Italia, in poco tempo il cipresso è riuscito a diffondersi rapidamente in tutto il territorio nazionale, divenendo il vero protagonista di molti paesaggi del Bel Paese.
Simbolo di molti paesaggi italiani e dell’area del Mediterraneo, il cipresso è un albero della famiglia Cupressaceae comprendente alberi anche di notevoli dimensioni, alti fino a 50 metri, con chioma generalmente affusolata, piramidale, molto ramificata e rametti cilindrici con numerosissime foglie.
Questi splendidi alberi hanno caratteristiche particolari, che variano da specie a specie. In alcune specie, le foglie schiacciate rilasciano un caratteristico odore. Il colore delle foglie è molto scuro nel cipresso diffuso in Italia, come il Cupressus sempervirens. In altre specie invece è più chiaro, vedi il caso del Cupressus macrocarpa, o persino verdazzurro, come nel Cupressus arizonica.
Area di diffusione dei cipressi
L’origine del cipresso è sicuramente l’area dell’attuale Iran, Iraq, fino alle coste del Mediterraneo Orientale, fra Siria, Libano e Israele. I fenici prima, e i romani dopo, importarono questa pianta fino all’Italia e alla Spagna, per piantarla per motivi puramente ornamentali. Ciò ha permesso al cipresso di colonizzare in breve tempo tutto il Mediterraneo.
Questi alberi, oltre che su tutta l’area del Mar Mediterraneo, sono diffusi in tutte quelle aree a clima caldo, o anche arido, dall’America settentrionale fino all’America centrale, Europa meridionale e Africa settentrionale.
Ma anche in Medio Oriente, Asia Minore, fino al Vietnam e alla Cina centro-meridionale. Molte specie di cipressi sono originarie dell’area compresa fra la California, l’Arizona e il Messico settentrionale. Ma specie di cipressi si sono adattate benissimo al torrido clima del deserto del Sahara.
Il protagonista di molti paesaggi italiani
Pur non essendo una pianta originaria dell’Italia, in poco tempo il cipresso è riuscito a diffondersi rapidamente in tutto il territorio nazionale, divenendo il vero protagonista di molti paesaggi.
L’esempio più lampante è quello delle colline toscane, dove il cipresso italico e il cipresso nero dominano l’intero paesaggio, dove la grande chioma fortemente piramidale rende il paesaggio inconfondibile.
In Italia, inoltre, spesso viene utilizzato come pianta funeraria per ornare i cimiteri e i luoghi sacri. Non è un caso se in gran parte dei cimiteri sono presenti queste imponenti piante, spesso alte anche più di 20 o 30 metri.
Alcune caratteristiche di questa pianta
Le foglie del cipresso sono di colore verde scuro, molto piccole, lunghe circa 1 mm con una forma detta squamiforme. I fiori disposti all’apice dei rametti, di colore giallo, sono indistintamente maschili e femminili su tutta la pianta.
Il cipresso produce dei frutti, si tratta di piccole sfere di colore verde chiaro da giovani, dette galbule e dopo una maturazione lunga due anni, cambiano colore diventando marroni, dal quale si aprono delle squame che servono per far cadere i semi alati.
La corteccia ha un colore marrone grigio e bruno, con lunghe fessurazioni e il suo legno molto duro è utilizzato per la costruzione di mobili in quanto il suo odore fortemente aromatico lo preserva dalle tarme, dai funghi e dai parassiti.
Proprietà medicamentose
Al cipresso vengono attribuite diverse proprietà medicamentose. Alcune vengono utilizzate nella produzione di preparazioni o integratori alimentari, con indicazioni per il trattamento di disturbi del microcircolo e disturbi delle vie aeree. Si può trovare all’interno di alcuni prodotti come coadiuvante in caso di emorroidi.
Dal cipresso si ricava un olio essenziale dal quale si riescono a realizzare particolari profumazioni, utilizzate per rendere più gradevoli prodotti cosmetici di ogni tipo.