Una delle esplosioni più potenti della storia, l'eruzione di Santorini del 1646 a.C.
Nel 1646 a.C. l’isola venne spaccata da una delle esplosioni più potenti mai osservate nella storia che originò la Santorini che conosciamo oggi.
Santorini è una delle isole delle Cicladi situata nel Mar Egeo. Fu distrutta da un'eruzione vulcanica nel XVI secolo a.C., che ne modellò per sempre il paesaggio accidentato. Le case dalle pareti bianche e a forma di cubo che contraddistinguono le due città principali, Oia e Fira, sono arroccate in cima alle scogliere che si affacciano su una caldera (cratere) sottomarino.
Lo sciame sismico che in questi giorni sta investendo l’isola sta preoccupando non poco le autorità greche, visto che si teme una scossa di forte intensità. Già sono più di 9000 le persone che hanno lasciato l’isola negli ultimi giorni.
La catastrofica eruzione del 1646 a.C.
Nel 1646 a.C. ci fu una potentissima eruzione vulcanica, così violenta che si ritiene sia una delle più grandi nella storia dell'umanità. Basti pensare che alcuni ricercatori la paragonano alla detonazione di migliaia di bombe atomiche di tipo Hiroshima o circa 100 volte più potente dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C che distrusse Pompei.
Il vulcano di Santorini si trova lungo la zona di collisione della placca afro-mediterranea a sud e della placca dell'Egeo a nord. Tale vulcano è alimentato da un gigantesco serbatoio di magma situato dai 10 ai 20 km sotto una serie di isole vulcaniche che punteggiano il mar Egeo.
Col passare del tempo grandi porzioni di magma sono risalite lungo la crosta, ricaricando la camera magmatica, provocando l’eruzione. In sostanza l’isola non è altro che la parte emersa di un gigantesco vulcano, di tipo pliniane, il cui magma particolarmente viscoso trattiene i gas per periodi molto lunghi, generando forti pressioni nel sottosuolo.
L'eruzione più forte di Santorini ha preso vita nel 1646 a.C. quando l'acqua marina entrò in contatto con il magma rovente, generando un boato udito fino alle coste dell’Asia Minore e del Nord Africa.
L’esplosione fu talmente violenta da distruggere l’isola, dalle cui macerie emerse una gigantesca caldera centrale, che ha dato origine alla Santorini che conosciamo oggi.
L’ultima eruzione sull’isola
Quella catastrofica del 1646 a.C. fu l’ultima grossa eruzione che sconvolse la Santorini moderna che conosciamo oggi.
Nella fase finale il vulcano ha perso gran parte della sua forza, presentando piccole eruzioni ed emissioni di materiale piroclastico si alterneranno nei giorni successivi, ed in seguito entrerà in un lungo periodo di "quiescenza" che dura tutt'oggi.
Si stima che la colossale eruzione di Santorini, classificata come un 7 u 8 sull'indice di esplosività vulcanica VEI, sia stata una delle eruzioni più distruttive della storia dell'umanità. Il vulcano di Santorini è ancora attivo, dopo il crollo del cono vulcanico si formarono due nuove cime più piccole all'interno della caldera.