Un suggestivo disco protoplanetario a goccia di lacrima nella costellazione di Orione

Succede di imbattersi in oggetti celesti dalla forma peculiare. Ultimo tra tutti una goccia di lacrima osservata nella costellazione di Orione, dove è in corso la formazione di nuove stelle.

Proplyd
Immagine del disco protoplanetario a forma di goccia di lacrima 177-341 W nella costellazione di Orione. Credit: ESO/M. L. Aru et al.

Per alcuni somiglia ad una cometa, per altri ad una goccia di lacrima, ma qual è la vera natura di 177-341 W? In direzione della costellazione di Orioneil cacciatore” si trova una delle regioni di formazione stellare più vicine alla Terra. Si tratta di una regione dello spazio ricca di polveri e gas in cui da pochi milioni di anni è in corso un’intensa formazione di stelle.

La relativa vicinanza alla Terra ha permesso di studiare la regione di formazione, le singole stelle in esse presenti, la struttura e le proprietà del gas in grandissimo dettaglio.

Nel corso degli anni sono numerosi gli studi di fotometria che, osservando in diverse bande, hanno svelato la struttura della nube in cui è in corso la formazione di stelle, ma anche la velocità di rotazione delle stelle, un parametro molto importante per gli astronomi.

Altrettanto numerosi sono stati gli studi spettroscopici che hanno svelato la composizione chimica delle stelle, il loro movimento all’interno della nube, la presenza di stelle in sistemi binari o multipli.

La regione di formazione di Orione è la stessa in cui si trova la famosa nebulosa “testa di Cavallo” osservata sia con strumenti da Terra che dallo spazio.

E’ in uno di questi numerosi studi, nello specifico realizzato con uno strumento chiamato MUSE (Multi Unit Spectroscopic Explorer) montato su uno dei 4 telescopi che formano il VLT (Very Large telescope) presso l’Osservatorio Europeo Australe, che gli astronomi si sono imbattuti in 177-341 W, un oggetto astronomico dalla forma assolutamente peculiare.

Orione
Nel riquadro di sinistra la regione della nebulosa in cui si trova 177-341 W. Nel riquadro di destra un ingrandimento con confronto tra le immagini prese al VLT e dal telescopio spaziale Hubble. Credit: ESO/M. L. Aru et al./R. O'Dell/G. Beccari

Lo studio è condotto da Carlo F. Manara (ESO) nell’ambito di un progetto più grande finalizzato allo studio della formazione di stelle e sistemi planetari in queste regioni di formazione.

Ma di cosa si tratta

177-341 W è una giovanissima stella circondata da un suo disco protoplanetario. Il disco protoplanetario è la struttura di polveri e gas da cui la stessa stella si è formata e che a motivo della rotazione assume una forma geometrica a disco.

E’ nel disco protoplanetario che avviene la formazione di pianeti o di sistemi planetari, da cui il nome protoplanetario.

L’abbreviazione in inglese utilizzata per designare questi dischi protoplanetari è “proplyd”.

La caratteristica peculiare del disco protoplanetario della stella 177-341 W è che non ha nulla che somigli a un disco; esso ha la forma di una lacrima.

Il disco protoplanetario della giovane stella 177-341 W ha la sagoma che ricorda molto quella di una lacrima.

Ma chi o cosa ha impresso questa forma? Il responsabile va ricercato nelle sue vicinanze, sempre all’interno della stessa nube di formazione.

MUSE
Immagine dello strumento MUSE in fase di montaggio utilizzato per ottenere l'immagine di 177-341 W. Credit: ESO

L’evoluzione di una stella dipende principalmente dalla massa. Le stelle più massicce evolvono più rapidamente di quelle meno massicce, sebbene abbiano la stessa età. All’interno della regione di formazione, le stelle più massicce si sono già liberate del disco (letteralmente lo hanno soffiato via). Queste stelle massicce producono in intenso campo di radiazione e anche venti stellari.

La combinazione della pressione di radiazione unita a quella dei venti stellari ha la capacità letteralmente di scolpire il gas che incontrano lungo il loro cammino.

Il disco protoplanetario della stella 177-341 W ha la forma a goccia o lacrima in quanto è stato investito dall’intensa radiazione di stelle massicce che sono fuori dal campo di vista dell’immagine e collocate in alto a destra.

La pressione di radiazione riscalda il gas presente nel disco creando una struttura a forma di arco brillante. La coda è invece il gas e le polveri trascinate via. La stella centrale è completamente nascosta dal suo disco. Quest'ultimo probabilmente verrà strappato via dalla stella prima che esopianeti possano formarsi in esso.

Altri casi oltre la 177-341 W

La compresenza di stelle massicce in grado di soffiare forti venti ed emettere un intenso campo di radiazione con dischi protoplanetari è una circostanza comune all'interno delle nubi in cui è in corso la formazione di stelle.

Questo fa si che altri dischi protoplanetari possano essere modellati in maniera simile a quanto osservato per la stella 177-341 W.