Titanic, 108 anni fa il naufragio: le condizioni meteo quel giorno
Il 15 di aprile di questo 2020, il naufragio più famoso del mondo compie 108 anni. Sulla storia della costruzione e del naufragio del Titanic si sa già molto e molto è stato scritto. Ma quali erano le condizioni meteorologiche nella notte della tragedia?
La storia del Titanic è già stata esplorata da diversi storici, dal progetto della nave fino al relitto nelle profondità del Nord Atlantico. Ma ancora oggi, dopo 108 anni, quel terribile naufragio suscita interesse, curiosità ed emozione nelle persone.
Il Titanic venne costruito a Belfast, in Irlanda del Nord durante la grande era delle navi a vapore all'inizio del XX secolo: l'obiettivo era quello di costruire la nave più grande e lussuosa del mondo. Cinque anni dopo la sua costruzione, affondò in meno di 3 ore nel suo primo viaggio a New York nella fatidica notte tra il 14 e il 15 aprile 1912.
Il viaggio iniziò quando il Titanic lasciò il porto di Southampton (Inghilterra) alle 12:15 del 10 aprile 1912 con a bordo 953 passeggeri. Alle 18:35, il transatlantico arrivava a Cherbourg (Francia), dove venivano sbarcati 22 passeggeri e altri 274 salivano a bordo: la ripartenza, alle 20:10.
L'11 aprile il Titanic arrivava a Queenstown (Irlanda), alle 11:30, sbarcando altri 7 passeggeri e imbarcandone 120. Dall'Irlanda, partì alle 13:30 per attraversare il Nord Atlantico verso New York con 1318 passeggeri e 889 membri dell'equipaggio.
Fu quindi alle 23:39 della fredda notte del 14 aprile, una notte senza Luna, senza nuvole e acque calme, che gli osservatori individuarono l'iceberg. Tutte le manovre per salvare il Titanic dalla collisione furono vane, la nave colpì l'iceberg 1 minuto dopo l'avvistamento della grande massa di ghiaccio.
Da quel momento in poi, iniziava il naufragio (a sud-est di Terranova, in Canada) che durò circa 2 ore e 40 minuti. La nave si spezzò in due prima poco prima che, ormai nella mattina del 15 aprile, i resti affondassero del tutto. Di tutte le persone a bordo, ci furono 1514 morti e solo 710 superstiti.
Condizioni meteo durante il naufragio
Il database di reanalysis (ERA20-C) ha permesso una ricostruzione approssimativa dei modelli atmosferici dell'alba del 15 aprile 1912. Analisi preliminari mostrano che il sito del relitto era sotto il controllo di un'aria nord molto fredda associata a un alta pressione nel Canada orientale.
La temperatura dell'aria era di circa 4,1°C e la temperatura dell'oceano di circa 7,3°C. Molte morti avvennero in seguito all'ipotermia per la bassa temperatura dell'aria e dell'acqua. Numerosi resoconti del tempo parlano di una notte che era stata calma, abbastanza fredda e senza nuvole: questo fa pensare che il Titanic affondò all'interno, o molto vicino, ad un centro ad alta pressione. Questi rapporti confermano i dati della rianalisi: secondo ERA20-C infatti, c'era un centro anticiclonico tra il Canada orientale e l'Atlantico proprio quel giorno.
Le incertezze sulla posizione esatta del sistema anticiclonico sono valide, dal momento che ricostruire i modelli atmosferici del passato con i pochi dati del tempo finisce per ridurre l'affidabilità dell'analisi. Un'altra curiosità meteorologica associata al Titanic è il fronte freddo che probabilmente la nave ha incontrato ad un certo punto durante la sua traversata attraverso le acque del Nord Atlantico. I dati mostrano chiaramente la presenza di un sistema frontale a est del sito del relitto e associato alla bassa pressione nella regione islandese.
L'iceberg fatidico
Per quanto riguarda l'iceberg coinvolto nella tragedia, gli studi astronomici e climatici condotti dal Dr. Donald Olson, della facoltà di fisica dello Stato del Texas, rivelano una serie di eventi relativi alla comparsa del ghiaccio nell'Atlantico nell'aprile di quell'anno. I ricercatori hanno scoperto che nel gennaio del 1912, la Luna raggiunse il suo più grande perigeo (massima vicinanza alla Terra) in 1400 anni.
La vicinanza del satellite alla Terra rafforzò il campo gravitazionale, generando altissime maree nella regione della Groenlandia: queste portarono al distacco di un numero considerevole di iceberg. Il trasporto di ghiaccio verso sud, proprio sulla rotta del Titanic, fu dovuto invece alla corrente marina denominata Labrador.