Il Telescopio Einstein in Italia e la ricerca fondamentale
Ufficializzata la candidatura dell'Italia per la realizzazione del più potente telescopio per l'osservazione di onde gravitazionali. Di cosa parliamo e perché è importante?
Incredibile ma vero! Il governo italiano sembra aver recepito, almeno in questa occasione, che investire in ricerca fondamentale ha un ritorno significativo sia in termini di immagine sia in termini economici.
La ricerca fondamentale
La ricerca fondamentale è un'attività sia sperimentale sia teorica il cui obiettivo primario è l'ampliamento della conoscenza. Se vogliamo, possiamo dire che alla base della ricerca fondamentale, detta anche di base, c'è la pura curiosità di conoscere sempre meglio la natura.
La tecnologia, che quando ben applicata migliora la qualità della nostra vita, sfrutta proprio le conoscenze ottenute grazie alla ricerca di base.
Un esempio tra i numerosissimi è fornito dalla ricerca fondamentale di Einstein che portò alla scoperta dell'effetto fotoelettrico. Questo consiste nell'emissione di elettroni da parte di alcuni materiali quando vengono colpiti da fotoni (onde elettromagnetiche) con valori ben precisi di energia.
La motivazione di Einstein per questi studi era la curiosità di conoscere meglio l'interazione tra onde elettromagnetiche e materia. Oggi l'effetto fotoelettrico (una scoperta della ricerca fondamentale) viene sfruttato nei pannelli solari (detti appunto fotoelettrici) per la conversione di energia solare in energia elettrica.
Quale impatto dal telescopio Einstein
Il telescopio Einstein, detto ET, sarà un telescopio di terza generazione, il più potente della sua tipologia, capace di osservare onde gravitazionali di bassissima frequenza (dell'ordine degli Hertz).
Impatto scientifico
Previste da Einstein nel 1916, come conseguenza della teoria della Relatività Generale, le onde gravitazionali sono state per la prima volta osservate dopo circa 100 anni, nel 2015 grazie a un esperimento congiunto tra Virgo (in Italia) e LIGO (negli Stati Uniti). E’ questo il motivo della dedica del nuovo telescopio ET al grande scienziato.
Dallo studio delle onde gravitazionali osservate con ET potremo ottenere nuove e preziose informazioni sulla natura dell'Universo, capire di più sulla natura dei buchi neri, delle stelle di neutroni, sulla loro evoluzione e sui processi di fusione.
Dice il Nobel Giorgio Parisi che grazie a questo telescopio "potremo andare molto indietro nel tempo e, potendo esplorare l’epoca vicina al Big Bang, è possibile che ci siano tante sorprese, difficili da prevedere".
Con questo progetto l'Italia avrà un ruolo chiave, diremmo leader, nello studio delle onde gravitazionale e nella ricerca fondamentale.
Impatto economico
Il costo totale per la realizzazione di questo progetto, spalmato su un orizzonte di 9 anni, è di 7 miliardi di euro. Cifra sufficientemente grande da far storcere il naso a molti lettori. Il sentire più immediato, in un contesto economico difficile, e con una lista infinita di emergenze e priorità diverse per il Paese, è che si tratti di uno spreco di soldi pubblici buttati per soddisfare la "curiosità". Eppure, come anticipato, è proprio questa ricerca fondamentale a garantire il progresso tecnologico in un futuro più o meno lontano.
Ma, guardando al presente, un tale investimento ha notevoli ricadute economiche molto positive. Uno studio affidato all'Università di Sassari ha mostrato come ogni euro speso per il telescopio Einstein ne genererà 3,2 e 1,6 di PIL. La realizzazione del progetto creerà un indotto di 36 mila unità di forza lavoro, lavoro per 1400 persone al suo interno, provenienti da 23 Paesi e 221 istituti di ricerca.
La concorrenza
La sfida più agguerrita nella scelta del paese ospitante il progetto è con i Paesi Bassi. L'Italia da parte sua propone un sito di eccellenza. Il telescopio ET verrà realizzato a Sos Enattos in provincia di Nuoro. La scelta della Sardegna nasce da due principali caratteristiche del territorio.
Innanzitutto, a differenza delle altre regioni italiane, la Sardegna è un territorio a bassa sismicità. La sismicità rappresenta una sorgente di rumore nelle misure di altissima precisione necessarie per il funzionamento del telescopio. Inoltre, la bassissima urbanizzazione del luogo scelto minimizza ulteriormente possibili interferenze di origine antropica.
Di contro, i Paesi Bassi propongono un sito ad alta densità di popolazione. Ufficializzata la candidatura italiana non resta che incrociare le dita fino al 2025 quando si deciderà a chi assegnare la realizzazione del progetto.