Sui fondali della Calabria c'è la più grande foresta di corallo nero della Terra

Si tratta di uno dei dei siti d’immersioni più belli di tutta Europa. Sui fondali rocciosi di questo tratto di Costa Viola sono presenti ben 30.000 colonie di corallo nero.

corallo
La colonia si trova su fondali rocciosi scoscesi, fra i 50 e i 110 metri di profondità. Proprio qui chi fa immersioni va ad ammirare scenari davvero inusuali, che richiamano i paesaggi dei mari tropicali.

Forse non tutti sanno che una delle aree più belle per fare immersioni sul Mediterraneo si trova proprio nell’Italia meridionale. Più precisamente in Calabria, a Scilla, rinomata località turistica situata su un promontorio, all’ingresso nord dello Stretto di Messina, affacciata sul Mar Tirreno.

Proprio qui, poco a largo dalla costa, è presente uno dei siti d’immersioni più belli di tutta Europa. Sui fondali rocciosi di questo tratto di Costa Viola sono presenti ben 30.000 colonie di corallo nero. Si tratta della più grande foresta di corallo nero presente al mondo.

L’incredibile ricchezza dei fondali di Scilla

La colonia si trova su fondali rocciosi scoscesi, fra i 50 e i 110 metri di profondità. Proprio qui chi fa immersioni va ad ammirare scenari davvero inusuali, che richiamano i paesaggi dei mari tropicali.

A documentare la presenza della foresta di corallo nero più estesa del mondo è stato "Rov", un robot sottomarino utilizzato per le analisi e per osservare, filmare e fotografare.

corallo nero
Il corallo nero, nome scientifico Antipathes subpinnata, appartiene alla classe dei coralli, o Antozoi, che consistono di piccoli “polipi”, grandi qualche millimetro, radunati in colonie di individui simili.

Questo robot marino ha ripreso e fotografato varie specie di coralli, gorgonie, alcionari e tanti pesci, alcuni anche rari sul Mediterraneo. Equipaggiato anche per acquisire campioni fino a 400 metri di profondità, il robot subacqueo, durante la sua missione nella foresta di corallo nero, ha individuato anche tante specie marine, fra cui molti invertebrati.

La ricchezza di questo tratto di mare è in parte fornita dalla vicinanza geografica dello Stretto di Messina, che con il suo continuo ricambio d'acqua ed il differente livello di salinità porta tantissime sostanze nutrienti che sono alla base della ricca biodiversità.

A proposito del corallo nero

Il corallo nero, nome scientifico Antipathes subpinnata, appartiene alla classe dei coralli, o Antozoi, che consistono di piccoli “polipi”, grandi qualche millimetro, radunati in colonie di individui simili che, producendo carbonato di calcio, formano lo scheletro che li fa somigliare ad un albero.

Il più conosciuto è il corallo rosso, ma esistono anche le specie gialla e bianca. I polipi del corallo nero hanno sei tentacoli piuttosto piccoli, al contrario del corallo rosso in cui si contano otto tentacoli.

Ma le sorprese non finiscono qui

Poco più a nord di Scilla, nel Golfo di Lamezia, sono state osservate, a circa 150 metri di profondità, per la prima volta nel loro ambiente naturale, cinque altre colonie di un’altra specie di corallo nero, il rarissimo "Antipathes dicotoma".

Scilla
L'abitato di Scilla, lungo la famosa Costa Viola della Calabria che si affaccia sul Mar Tirreno.

Risultato non da poco se si pensa che, a livello mondiale, sono stati raccolti e studiati solo cinque esemplari di questo coralligeno, l’ultimo dei quali, individuato nel 1946 nel Golfo di Napoli, venne donato al Museo dell’Università di Harvard.

Queste missioni, nelle acque della costa tirrenica calabrese, hanno fatto comprendere ai biologi marini come i fondali rocciosi, fra i 50 e i 400 metri di profondità, rappresentino delle vere e proprie miniere in materia di biologia e ecologia.