È stata trovata una delle stelle più antiche che compongono l’universo
Un gruppo di scienziati ha trovato una stella antichissima formatasi in una galassia diversa dalla nostra. Si tratta di una stella di seconda generazione tra le più antiche mai osservate.
Un gruppo di scienziati ha fatto una scoperta importantissima: una stella di seconda generazione.
Le stelle sono catalogate anche in base alla loro generazione, questo perché un diverso periodo di formazione porta anche ad una diversa composizione chimica della stella stessa.
Le stelle più vecchie conosciute e osservate sono quelle di seconda generazione, che differiscono da quelle più giovani perché sono povere di metalli. Al momento non è mai stata osservata una stella senza alcuna percentuale di metalli, ma siccome dopo il Big Bang gli unici elementi prodotti furono idrogeno e elio, da dove hanno origine questi metalli?
Una stella di fondamentale importanza
Evidentemente prima di queste stelle, subito dopo il Big Bang, c’è stata la cosiddetta “prima generazione di stelle”, ormai completamente estinta e di cui possiamo solo ipotizzare l’esistenza passata, senza alcuna traccia di metalli. Durante le varie fasi della loro evoluzione queste stelle hanno prodotto e poi disperso nel mezzo interstellare alcuni metalli che sono poi confluiti nelle nubi di gas da cui si sono formate le stelle di seconda generazione.
Mentre le stelle di prima generazione sono solo postulate e, seppur si continuino a cercare, non sono mai state osservate, quelle di seconda generazione raramente sono state trovate, anche se pure loro sono in via di estinzione.
Quindi lo studio della composizione chimica delle stelle, soprattutto delle più antiche, ci rivela com’era l’universo in passato, quali erano gli elementi presenti nelle nubi di gas in tempi estremamente remoti.
La stella scoperta del gruppo di scienziati si trova nella Grande Nube di Magellano, una luminosa fascia di stelle visibile a occhio nudo nell’emisfero australe. Questo gruppo di stelle dista appena 160.000 anni luce dalla Via Lattea e secondo gli astronomi in origine costituiva una galassia separata dalla nostra che poi è stata catturata dalla gravità della Via Lattea pochi miliardi di anni fa. Ciò significa che le sue stelle più antiche, tra cui anche quella di cui parliamo in questo articolo, al momento della loro formazione si trovavano all’esterno della nostra galassia.
Questo dettaglio è fondamentale perché ciò significa che analizzando questa stella noi otterremo informazioni preziosissime sull’universo primordiale al di fuori della nostra galassia e potremo scoprire se in origine le varie zone dell’universo erano tutte uguali o se erano differenti.
Riguardo questa scoperta è stato da poco pubblicato un articolo su Nature Astronomy e proprio il primo autore, Anirudh Chiti, ricercatore post-dottorato alla University of Chicago, ne spiega la rarità:
Per scovare questa stella rara i ricercatori hanno usato dapprima il satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e poi il Magellan Telescope, in Cile.
La regione di origine modifica la composizione chimica?
Da queste osservazioni si è notato subito che la quantità di elementi pesanti contenuti in questa stella è enormemente inferiore a quella di qualsiasi altra mai vista nella Grande Nube di Magellano.
Non solo, rispetto alle stelle antiche della nostra galassia questa contiene molto meno carbonio e ferro. Ciò lascia pensare che gli elementi che componevano la nube di gas in cui si è formata questa stella siano diversi rispetto a quelli della nube in cui si sono formate le stelle della Via Lattea.
Ovviamente sarà necessario fare ulteriori studi ma anche così questa scoperta è davvero incredibile.