Scoperta sorprendente: la Grande Nube di Magellano ha avuto una coda, ed è tutto merito (o colpa) della nostra Galassia

Merito o colpa? Fatto sta che proprio la nostra Galassia ha fatto spuntare la “coda” alla vicina Grande Nube di Magellano, determinando la perdita di quasi tutto il suo alone originario.

Grande Nube
Rappresentazione artistica della Grande Nube di Magellano con la sua coda formatasi durante il passaggio in prossimità della nostra Galassia. Credit: NASA, ESA, Ralf Crawford (STScI)

Chi ha rubato l’alone della Grande Nube di Magellano? E’ questa la domanda che un team di astronomi si sono subito posti dopo aver analizzato dati di archivio raccolti nel corso degli anni dal telescopio spaziale Hubble.

Questo studio, pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal Letter a prima firma di Sapna Mishra, addita proprio la nostra Galassia come responsabile di questo “furto”!

Ma andiamo per ordine. Vediamo di capire cosa manca e come si è arrivati a scoprire che qualcosa manca alla grande Nube di Magellano.

La Grande Nube di Magellano

La grande Nube di Magellano, o Grande Nube, è una galassia di tipo irregolare, la più vicina (insieme alla Piccola Nube di Magellano) alla nostra Galassia, ad una distanza di circa 200.000 anni luce dalla Terra. A motivo della loro relativa vicinanza, entrambe le nubi sono ben visibili ad occhio nudo nei cieli australi ed hanno, appunto, una parvenza di nubi.

L’esistenza di queste nubi venne documentata in Europa già nel sedicesimo secolo dai rapporti nautici dei navigatori europei tra cui Ferdinando Magellano, da cui il nome.

Inizialmente si pensava che la Grande Nube fosse una galassia satellite della nostra Galassia e che, quindi, ad essa legata gravitazionalmente le orbitasse attorno. Tuttavia, oggi si pensa che possa essere una galassia di passaggio, che recentemente abbia raggiunto la sua minima distanza dalla nostra, e che stia proseguendo nel suo cammino.

Di galassie simili alla Grande Nube se ne conoscono numerose e pertanto se ne conoscono anche le caratteristiche comuni. Una caratteristica, ma non solo delle galassie irregolari, è la presenza di un alone.

L'alone galattico è struttura abbastanza rada formata da stelle, ammassi di stelle e gas che, di forma pressoché sferica, circonda il nucleo più denso della galassia.

La sorpresa è che rispetto a galassie di massa simile a quella della Grande Nube, a quest’ultima risulta mancare circa il 90% del suo alone, ne possiede solo il 10%.

Ma che fine ha fatto?

Come è avvenuta la scoperta

E’ interessante notare subito come questa scoperta non sia il risultato di nuove osservazioni, ma sia scaturita da una nuova analisi di osservazioni di archivio, raccolte nel corso degli anni passati.

Alle spalle della Grande Nube, ma molto ma molto più distanti, esistono 28 quasar (abbreviazione di Oggetti Quasi Stellari). Si tratta di oggetti tra i più brillanti dell’Universo ed associati a buchi neri supermassicci nei nuclei galattici.

La luce del quasar, essendo alle spalle della Grande Nube, prima di arrivare a Terra deve attraversare l’alone di gas della Grande Nube, per cui parte di questa luce viene assorbita.

Grande nube
Rappresentazione artistica della coda della Grande Nube durante il suo passaggio ravvicinato atrraverso l'alone della nostra Galassia e i quasar utilizzati per misurare le dimensione dell'alone residuo. Credit: NASA, ESA, Ralf Crawford (STScI)

Misurando il livello di assorbimento dei quasar, distribuiti alle spalle della Grande Nubi, gli astronomi sono riusciti a realizzare una sorta di mappa dell’assorbimento attorno alla Nube e a misurarne estensione e massa.

I quasar esattamente dietro la Nube mostravano assorbimento. Via via quelli un po’ più distanti (angolarmente) mostravano meno assorbimento, fino a quelli più distanti privi di assorbimento. Misurando la distanza angolare a cui si trovano quelli senza assorbimento è stato possibile capire quanto esteso fosse l’alone della Grande Nube.

La sorpresa è stata di misurare un alone molto piccolo, troppo piccolo, circa il 10% di quello osservato in altre galassie della stessa massa.

Chi ha rubato l’alone e come

Ebbene sì, è stata proprio la nostra Galassia a deprivare la Grande Nube del suo alone. Durante il passaggio ravvicinato, la grande Nube ha letteralmente attraversato l’alone della nostra Galassia e questo le è stato fatale. Infatti, come scrivono gli autori dello studio, la nostra Galassia ha agito come un enorme asciuga capelli che ha soffiato via l’alone della Grande Nube, producendo una vera e propria coda.

Grande Nube
In analogia a una cometa, la Grande Nube sviluppa una coda sempre più grande a mano a mano che si avvicina alla nostra Galassia. Credit: NASA, ESA, Ralf Crawford (STScI)

Per usare un’analogia, ma con tutti i suoi limiti, così come una cometa, che inizialmente ha solo un nucleo ghiacciato, sviluppa una coda sempre più importante a mano a mano che si avvicina al Sole, coda che di fatto ne fa perdere massa, in modo analogo, la Grande Nube avvicinandosi alla nostra Galassia e attraversandone l’alone ha sviluppato una sua coda che ha disperso nello spazio il 90% della massa del proprio alone.

E comunque, dicono gl astronomi, alla Grande Nube è andata bene. E' riuscita a conservare il 10% del suo alone grazie alla sua massa. Se fosse stata una galassia meno massiccia lo avrebbe perso interamente.