Marte, il rover Curiosity ha fatto una scoperta che ha lasciato perplessi gli scienziati
Il rover Curiosity ha fatto una scoperta sorprendente: da un cratere su Marte fuoriesce del metano, il che è molto strano sia per l’origine di questo gas che per il fatto che poi non sia presente nell’atmosfera marziana.
Il rover Curiosity, elemento principale della missione di esplorazione di Marte della NASA denominata Mars Science Laboratory (MSL), lanciato dalla stazione di Cape Canaveral il 26 novembre 2011 e giunto sul suolo marziano il 6 agosto del 2012, continua ad inviarci sorprendenti informazioni sul nostro cugino rosso.
L’ultima riguarda la fuoriuscita di metano dalla superficie del pianeta nella zona da lui studiata, ovvero quella del cratere Gale. Questa scoperta ha lasciato gli scienziati abbastanza perplessi.
Da dove ha origine questo metano?
Sul nostro pianeta la maggior parte del metano è prodotta da organismi viventi in decomposizione, ma siccome ad oggi non ci sono prove dell’esistenza attuale o passata di forme di vita su Marte questa scoperta ha sorpreso non poco gli scienziati della NASA.
Una possibile fonte di questo metano potrebbe essere legata a meccanismi geologici che coinvolgono acqua e rocce profonde al di sotto della superficie del pianeta.
Al momento questo è l’unico luogo sulla superficie marziana dove è stato rilevato il metano che tra l’altro non viene emesso in maniera costante: appare di notte e poi scompare durante il giorno, fluttua stagionalmente e a volte raggiunge livelli anche 40 volte superiori al normale.
Un’altra cosa anomala è che malgrado questa fuoriuscita in atmosfera il metano non si accumula. Questo è dimostrato dai dati dell’ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), una sonda equipaggiata con una serie di strumenti per lo studio dell’atmosfera marziana che non ha mai rivelato metano.
Un gruppo di ricerca della NASA ha quindi recentemente proposto una teoria interessante suggerendo che il metano, indipendentemente da come viene prodotto nel sottosuolo, potrebbe essere sigillato sotto sale solidificato che potrebbe formarsi nella regolite marziana. Sempre secondo questa teoria quando la temperatura del pianeta aumenta durante le stagioni più calde, o durante determinati momenti del giorno, il metano potrebbe fuoriuscire.
Non solo, potrebbe anche essere Curiosity stesso, con il suo peso, a crepare la superficie su cui passa e a causare degli sbuffi di metano più abbondanti.
Sarà necessario attendere future missioni
Al momento questa è solo una teoria basata su alcune evidenze sperimentali che i ricercatori hanno osservato sul nostro pianeta, per confermare o meno questa tesi sarebbe necessario avere ulteriori dati ma purtroppo non tutti i lander presenti su Marte hanno degli strumenti per misurare il metano (ad esempio il rover Perseverance ne è sprovvisto).
Inoltre il Sample Analysis at Mars (SAM), lo strumento con cui è equipaggiato Curiosity e che gli permette di rilevare e misurare il metano, non effettua misurazioni continue ma “sniffa” il metano solo diverse volte all’anno, mentre nel resto del tempo è impegnato nel suo compito principale, ovvero perforare campioni della superficie per analizzarne la composizione chimica.
Molto probabilmente per avere ulteriori informazioni su questa strana emissione di metano dovremo attendere le missioni future che potrebbero avere un focus più mirato proprio sullo studio di questo fenomeno.