Quanto scotta il sole? Cos’è e come si prevede l’indice UV
Quanto tempo posso stare al sole e come devo proteggermi? Un apposito indice quantifica il rischio di scottature ed eritemi solari. Ecco cos’è l’UV Index e come si interpreta.
Nelle nostre previsioni, sul sito Meteored Italia oltre ai classici parametri meteo trovate un altro importante dato, l’indice UV. Meno noto, ma non meno importante di temperatura, umidità, pressione, ecc, questo dato consente di conoscere preventivamente quanto “scotta” il sole, ovvero quanto tempo possiamo esporci senza rischiare scottature o eritemi.
La radiazione ultravioletta
Quella che vediamo quando spende il sole è la luce solare nelle bande elettromagnetiche del visibile, ma il sole irradia energia anche in altre lunghezze d’onda, non visibili dall’occhio umano ma che hanno importanti effetti sulla vita.
In particolare la radiazione ultravioletta solare (UV) è una parte di radiazione elettromagnetica ad onda corta, come dice il nome che si colloca oltre il violetto, ultimo colore visibile dell’iride.
La radiazione UV è suddivisa in tre sottobande: UVA,UVB e UVC. L'ultravioletto di tipo A non viene schermato né dalla fascia di ozono né dall'atmosfera e quindi arriva quasi interamente al suolo.
L'UVB e l'UVC invece sono assorbiti dall'atmosfera terrestre, ma mentre per l'UV-C l'assorbimento è totale, circa il 10% dell'UV-B riesce a raggiungere la superficie terrestre. La componente UV-B della radiazione solare può causare, a seguito di un'eccessiva esposizione e di una scarsa protezione, danni alla pelle, agli occhi e al sistema immunitario.
Cos'è l’indice UV
L'indice UV è stato introdotto fin dagli anni 1990, quando a seguito dell’allarme per il buco dell’ozono cresceva la preoccupazione per gli impatti sulla salute umana di questo problema ambientale, arginato a suo tempo con il Protocollo di Montreal che mise al bando i CFC ma ancora presente con i suoi effetti.
L’indice UV varia da 0 a 12, numeri che fanno riferimento a una apposita scala di pericolosità.
Conoscendo la radiazione solare totale in arrivo, dai modelli meteorologici si ricava la componente ultravioletta in arrivo sulla superficie terrestre. L'andamento di tale componente è funzione di tre parametri: giorno dell'anno, ora del giorno e latitudine. Come facile immaginare, la radiazione totale e anche UV è massima al giorno del solstizio d’estate, al mezzogiorno vero e nelle zone equatoriali.
Indice UV: come interpretarlo
Se consultate le nostre previsioni per località, vi accorgerete che in giornate apparentemente simili, l’indice UV può variare anche parecchio.
L’indice è molto basso, 1-2, nelle giornate invernali e, in estate, al primo mattino o verso sera. Non occorre, in questa condizione, particolare protezione e si può stare al sole tranquillamente.
Con l’indice da 3 a 5, valore tipico in giornate soleggiate di inizio primavera in pianura e invernali in montagna, è bene iniziare a proteggersi con occhiali da sole, maglietta, cappello, con crema solare per le pelli più sensibili.
Al valore di 6-7, siamo già in fascia alta, bisogna proteggersi adeguatamente e nelle ore centrali stare anche al riparo dal sole.
I valori da 8 a 10 sono tipici di alta montagna e giornate molto soleggiate e limpide. Serve una protezione extra, d’obbligo cappellino, maglietta, occhiali da sole e crema solare, ed evitare di esporsi nelle ore di massimo soleggiamento.
A UV index 11-12 siamo in condizioni estreme, ed è bene evitare di stare esposti al sole.
La previsione dell’indice UV
Lo spessore e la densità della fascia protettiva di ozono stratosferico condizionano pesantemente l'andamento dell'UV index. La molecola di ozono, se colpita dalla radiazione UV, assorbe energia scindendosi in una molecola di O2 e in un atomo di O, assorbendo la radiazione UV proveniente dal Sole.
La concentrazione di ozono viene misurata tramite appositi strumenti a terra e dai satelliti.
Vari fattori poi influenzano la quantità di radiazione UV-B che raggiunge il suolo, o uno di voi mentre prende il sole in spiaggia, cammina in montagna o va a passeggio in città.
La formulazione matematica è complessa, i modelli infatti devono tenere conto della presenza di aerosol in sospensione in atmosfera, della nuvolosità, dell’albedo della superficie nonché della topografia e altitudine.
Attenzione in particolare in montagna, i raggi UV-B aumentano del 6-7% ogni 1000 m di quota, e ancor più su ghiacciai e nevai, dove ci si può scottare ancor più che all’equatore.
Ora che conoscete cos’è l’indice UV, non vi resta che consultare le previsioni e andare a prendere la tintarella in modo sicuro e tranquillo!
Sul sito Meteored è possibile vedere l'Indice UV previsto nella località in cui ci si trova, digitando il nome della tua località nella mascherina in alto a sinistra, nella Home.