Astronauta Marte
Nel prossimo decennio la NASA conta di inviare i primi esseri umani sul pianeta rosso.

Marte, il pianeta rosso, è nell’immaginario di molti il primo pianeta che riusciremo ad esplorare personalmente dopo il nostro. I motivi sono abbastanza scontati: è abbastanza vicino alla Terra ed è anche piuttosto simile.

Proprio per questo è anche tra i pianeti più studiati e quindi che conosciamo meglio, anche se non alla perfezione. Nei prossimi anni quindi proseguiremo nello studio di questo pianeta nella speranza di riuscire a raggiungerlo il prima possibile.

Quando riusciremo ad inviare esseri umani su Marte?

A tal proposito la NASA (National Aeronautics and Space Administration) ha dei piani ben precisi e prevede di inviare i primi esseri umani per un viaggio scientifico su Marte potenzialmente già nel 2035.

Sia il viaggio di andata che quello di ritorno dovrebbero durare circa sei o sette mesi in cui gli astronauti percorreranno fino a 402 milioni di chilometri. Una volta giunti sul pianeta rosso gli astronauti potrebbero trascorrerci fino a 500 giorni, ovvero oltre un anno, prima di ritornare sulla Terra.

L’invio di esseri umani in carne e ossa su Marte ha principalmente uno scopo scientifico. Come abbiamo anticipato la nostra conoscenza della superficie di Marte è sicuramente superiore rispetto a quella degli altri pianeti del sistema solare grazie alle numerose missioni robotiche che hanno interessato e continuano ad interessare Marte, ma ci sono ancora molte interessanti caratteristiche geologiche da indagare più da vicino.

Colonia Marte
Gli astronauti potranno rimanere sulla superficie di Marte per oltre un anno per cercare di scoprirne i misteri.

La NASA inoltre, per pianificare al meglio questa futura missione, ha istituito un team chiamato “Human Exploration of Mars Science Analysis Group”. L’obiettivo è quello di sviluppare e valutare le principali questioni scientifiche relative a Marte, capire quali quesiti di ricerca fossero richiesti in una missione umana.

Le questioni più importanti emerse sono state principalmente due ed insieme ad altre raccomandazioni sono state inserite in una sorta di piano architettonico della missione della NASA.

Ci sono importanti quesiti da risolvere

Tra queste c’è sicuramente la domanda sul fatto se ci siano forme di vita sul pianeta oggi, questo perché ai tempi in cui si è formata la vita sul nostro pianeta, circa 3,8 miliardi di anni fa, la Terra e Marte erano piuttosto simili, entrambi avevano abbondante acqua liquida e Marte possedeva anche un’atmosfera più densa.

La seconda domanda è collegata alla prima: se quasi 4 miliardi di anni fa i due pianeti avevano queste caratteristiche in comune cosa è avvenuto su Marte che ha portato alla perdita dell’acqua liquida superficiale e a buona parte della sua atmosfera?

Oltre a queste domande importantissime una missione con equipaggio umano necessita di particolari accortezze per poter inviare su Marte e riportare sulla Terra gli astronauti in sicurezza. Per preparare al meglio questi passaggi la NASA sfrutterà i risultati che ha ottenuto e otterrà anche nei prossimi anni dalle missioni Artemis, che invece hanno come obiettivo la Luna.


Per la precisione sarà la missione Artemis III a riportare gli esseri umani sul nostro satellite ed è prevista per il 2026. Attenderemo quindi l’esito di questa missione per capire meglio come strutturare l’esplorazione di Marte.