Quanti lupi ci sono in Italia? Ecco il primo monitoraggio nazionale

Quanti lupi ci sono in Italia e dove si trovano? A maggio è stato presentato dall'ISPRA il primo monitoraggio sul lupo italiano, uno strumento essenziale per valutare lo status di conservazione e verificare l’efficacia delle misure gestionali e di conservazione applicate.

lupo italia
Il primo monitoraggio dettagliato sul lupo in Italia è stato pubblicato dall'ISPRA nel maggio scorso.

A maggio è stato pubblicato il primo monitoraggio nazionale sul lupo in Italia. Coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale ISPRA, su mandato del Ministero della Transizione Ecologica MiTE, cerca di far luce su quanti lupi ci sono in Italia e su dove si trovano.

Il lavoro è stato svolto tra il 2018 e il 2022, con una raccolta dati realizzata tra Ottobre 2020 - Aprile 2021 che ha permesso di stimare l’abbondanza (intesa come numero di individui, N) e la distribuzione (area minima occupata nella regione alpina e la area stimata nella zona peninsulare) della specie.

Il monitoraggio nazionale del lupo: a che serve?

Il lupo - informa l'ISPRA - è una specie rigorosamente protetta dalla normativa Internazionale (Direttiva ‘Habitat’ CEE 1993/43, Convenzione di Berna) e dalla normativa italiana (l. 157/92, DPR 357/97). Questa protezione ha sicuramente contribuito significativamente alla ripresa demografica e geografica rilevata negli ultimi decenni. Bisogna ricordare che il lupo era sull'orlo dell'estinzione all'inizio degli anni '70 e ne restava solo una piccola popolazione residua nell’Italia centro-meridionale.

Il monitoraggio di alcuni parametri della popolazione, come la distribuzione nel tempo e l’abbondanza, rappresenta secondo l'ISPRA uno strumento essenziale per valutare lo status di conservazione e verificare l’efficacia delle misure gestionali e di conservazione applicate.

Il monitoraggio è stato il frutto - informa ancora l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - di un grande sforzo collettivo che ha unito cittadini, competenze scientifiche, professionalità differenti, passioni, saperi, dialetti e paesaggi d’Italia e si è potuto realizzare soltanto grazie alle tante persone che a diverso titolo hanno collaborato a questa impresa con un obiettivo comune e condiviso: la conoscenza scientifica per lo studio e la conservazione della biodiversità.

Differenza tra i lupi delle Alpi e quelli dell’Italia peninsulare

La popolazione di lupo in Italia è suddivisa in due componenti, quella alpina e quella appenninica o meglio peninsulare, considerate due entità gestionali separate secondo le “Guidelines for Population Level Management Plans for Large Carnivores”, approvate nel 2008 dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea e dal Comitato Permanente della Convenzione di Berna (Linnell et al. 2008).

In realtà, le due componenti condividono lo stesso pool genetico dall’Aspromonte alle Alpi, ma il flusso genico tra i due nuclei è limitato; inoltre ci sono differenze del contesto ecologico-gestionale tra la penisola e le Alpi, dove la popolazione è condivisa anche con altri Paesi (Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia), e la sua conservazione richiede una collaborazione internazionale. Per questi motivi appare opportuno analizzare in modo disgiunto i due contesti territoriali.

lupo
Negli anni '70 il lupo era quasi estinto in Italia, oggi ci sono migliaia di esemplari su Alpi e Appennini.

Prima del piano di monitoraggio nazionale come si “contavano” i lupi in Italia?

I lupi si sono sempre “contati” nel nostro Paese, lo fanno a scala locale le Regioni e le Provincie autonome, i Parchi nazionali e regionali. La formazione degli operatori, il campionamento, la raccolta ed archiviazione dei dati con cui tali conteggi venivano effettuati non erano omogenei nelle modalità e non venivano eseguiti in contemporanea. L’uso di protocolli standardizzati e coordinati condivisi su base nazionale che ha caratterizzato il monitoraggio realizzato da ISPRA ha permesso di superare la frammentazione metodologica fornendo dati rigorosi, analizzati con un unico approccio scientifico, oggettivo e condiviso.

Quanti lupi ci sono in Italia?

Le stime dell’abbondanza della specie per le regioni alpine e per le regioni dell’Italia peninsulare sono state prodotte in maniera indipendente con i medesimi modelli statistici. I due valori risultanti e i rispettivi intervalli sono stati integrati, ottenendo una stima della consistenza complessiva a livello nazionale.

La stima della popolazione del lupo a scala nazionale è risultata pertanto pari a 3.307 individui (forchetta 2.945 - 3.608), informa l'ISPRA. Nell'area alpina si stimano 946 lupi (822 - 1099), mentre nell'Italia peninsulare un totale di 2388 (2020 - 2645). Il totale di lupi in Italia è quindi di 3307 (2945 - 3608). Questi risultati indicano che la popolazione di lupi del nostro paese è molto cresciuta negli ultimi anni, soprattutto nelle regioni alpine.

Cosa è l’ibridazione e perché è una minaccia per la conservazione della specie?

In Europa, la potenziale ibridazione con il cane (Canis lupus familiaris) rappresenta una tra le principali minacce per la conservazione del lupo. L’ibridazione lupo-cane determina l’introduzione di geni non adattativi nella popolazione selvatica e può modificare l’identità genetica e, conseguentemente, l’ecologia, la morfologia, il comportamento, gli adattamenti, mettendo in pericolo il patrimonio genetico evoluto nel corso dei millenni e che ha permesso al lupo di sopravvivere e di adattarsi al mutamento delle condizioni ambientali.

Dalle analisi genetiche condotte sui campioni raccolti nell’area peninsulare sono stati identificati geneticamente 513 individui di lupo. Il 72,7 % non ha mostrato ai marcatori molecolari analizzati alcun segno genetico di ibridazione recente o antica con il cane domestico, l’11,7 % mostrava segni di ibridazione recente con il cane domestico, il 15,6 % hanno mostrato segni di più antica ibridazione (re-incrocio con il cane domestico avvenuto oltre approssimativamente tre generazioni nel passato). Saranno però necessarie ulteriori indagini per poter valutare il tasso di ibridazione della popolazione italiana di lupi.