Possiamo evitare la collisione con una cometa? Ricercatori presentano un nuovo modo per fermare un possibile impatto
Secondo una nuova ricerca è possibile riuscire a scovare una cometa potenzialmente pericolosa per il nostro pianeta studiando la sua impronta ed evitando così un eventuale impatto catastrofico.
La difesa planetaria è una branca di studio molto importante, perché come ben sappiamo un eventuale impatto con una cometa può avere conseguenze catastrofiche sulla vita nel nostro pianeta.
Per questo motivo la ricercatrice Samantha Hemmelgard, studentessa al primo anno di dottorato presso il Dipartimento di Astronomia e Scienze Planetarie della Northern Arizona University, insieme al suo supervisore Nick Moskovitz e ad altri coautori ha portato avanti uno studio per scovare comete che potrebbero rappresentare una minaccia per la Terra in quanto con orbite superiori ai 200 anni.
Infatti storicamente queste comete a lungo periodo sono state praticamente invisibili ai ricercatori fino a quando non si sono avvicinate alla Terra.
Evitare il rischio di collisioni
Anche se il rischio di un impatto catastrofico è abbastanza remoto per la vita sul nostro pianeta è importante ridurre ulteriormente il rischio di incappare in una cometa passata inosservata nel cielo fino a quando non sarà troppo tardi e non sarà possibile fare nulla per salvarci.
Gli effetti di un impatto anche con una piccola cometa potrebbero essere letali e tra questi rientrano la possibile perdita dello strato di ozono, fondamentale per proteggerci dalla radiazione ultravioletta, oppure l’ingresso in una nuova era glaciale.
È chiaro quindi come sia davvero fondamentale riuscire a scoprire le traiettorie di queste comete con largo anticipo.
Per fare ciò il gruppo di ricerca ha analizzato i dati delle piogge meteoriche, che potremo immaginare come delle impronte lasciate dalle comete, sfruttandoli per individuare dove si trovano queste comete nel cielo e determinare se rappresentano o meno una minaccia per la Terra.
I ricercatori hanno quindi studiato un campione di 17 piogge meteoriche di cui avevamo alcune informazioni: che erano associate a comete a lungo periodo e che hanno creato comete sintetiche, ovvero modelli che rappresentano dove potrebbero trovarsi le comete madri nello spazio proprio in base ai percorsi di quelle piogge meteoriche.
Hanno quindi confrontato l’effettiva posizione delle comete madri originali l’ultima volta che si sono trovate vicino al Sole con quella prevista dal modello teorizzato dai nostri scienziati della Northern Arizona University.
I risultati sono stati stupefacenti, infatti nella maggior parte dei test il modello ha previsto con precisione la posizione della cometa madre e ha anche aiutato a determinare la direzione e la velocità della cometa stessa, rendendo più facile per gli astronomi riuscire a scovarla nello spazio con un telescopio. In parole povere gli scienziati potranno individuare queste comete nel cielo prima ancora che si avvicinino alla Terra.
Prevedere la traiettoria delle comete
È proprio Samantha Hemmelgarn ad aver affermato che:
L’innovativo studio è stato da poco pubblicato sulla rivista Planetary Science Journal e visti gli ottimi risultati ottenuti siamo sicuri che a questo ne seguiranno molti altri.
Riferimenti allo studio:
Samantha Hemmelgarn et al 2024 Planet. Sci. J. 5 242
DOI 10.3847/PSJ/ad8346