Posidonia oceanica: gli ambiziosi progetti di riforestazione per tutelare la salute del Mediterraneo

La posidonia oceanica è una pianta marina che cresce solo nel Mediterraneo. La sua distribuzione nel fondale la rendono fondamentale per l’equilibrio ecologico costiero dei nostri mari.

posidonia oceanica
Le posidonie e in generale tutti gli ecosistemi vegetali marini sono infatti molto efficienti nella mitigazione dell’acidificazione delle acque e nello stoccaggio di carbonio.

La posidonia oceanica è una pianta marina che cresce solo nel Mediterraneo. La sua distribuzione nel fondale la rendono fondamentale per l’equilibrio ecologico costiero dei nostri mari.

Le posidonie e in generale tutti gli ecosistemi vegetali marini sono infatti molto efficienti nella mitigazione dell’acidificazione delle acque e nello stoccaggio di carbonio.

L’importanza vitale di questa pianta marina

La posidonia trovandosi fino a 40 metri di profondità e catturando dunque la luce solare che penetra sott’acqua, è in grado di sviluppare il processo di fotosintesi clorofilliana mediante le sue lunghe e verdi foglie a nastro, contribuendo a produrre ossigeno, assorbire CO2 e contrastare l’effetto serra e l’erosione delle coste.

Grazie alla loro diffusione, le praterie hanno un ruolo principale anche nel garantire e difendere la biodiversità della fauna marina. Un ettaro di prateria può ospitare fino a 350 specie diverse di creature marine, residenti o migranti, offrendo rifugio e nutrimento a crostacei, pesci e a numerose altre specie di elevata importanza ambientale ed economica.

Negli ultimi 50 anni le praterie di posidonia oceanica hanno visto una tendenza generale al declino causa l’attività antropica. Questa perdita è causata principalmente dall’antropizzazione e dalle conseguenze ad essa legate come l’inquinamento e il sovrasfruttamento dei fondali, la pesca a strascico, l'ancoraggio, l'overfishing e il riscaldamento globale.

Oggi in diverse aree del Mediterraneo si stanno effettuando dei delicati interventi di riforestazione di questa pianta, con l’illustre obiettivo di tornare a riqualificare le nostre coste, sotto il profilo ambientale.

Il progetto di riforestazione marina

Nelle splendide acque della Sardegna, nel Golfo Aranci, si è fatta una delle più grandi opere di riforestazione di posidonia oceanica, attraverso il posizionamento di una stoia biodegradabile, in fibra di cocco, dove vengono piantate le talee di posidonia oceanica.

posidonia oceanica
Negli ultimi 50 anni le praterie di posidonia oceanica hanno visto una tendenza generale al declino causa l’attività antropica.

La riforestazione marina è molto più complessa di quella terrestre, ma la scelta di Worldrise Onlus e di ZeroCO2 è di azzerare l’impatto ambientale in ogni fase. Per questo, le piantine utilizzate sono esclusivamente quelle che vanno a depositarsi in modo naturale sulle spiagge dopo le mareggiate.

Una volta raccolte vengono accuratamente ripulite e se idonee ripiantate sul fondo marino, all’interno di queste stuoie di fibra di cocco che, una volta stabilizzate, si biodegradano progressivamente.

Un sistema completamente pulito che le due associazioni contano di utilizzare per incrementare ogni anno di 100 metri quadri le praterie acquatiche di Golfo Aranci, un ecosistema unico e protetto, nel quale le piantine di posidonia hanno attecchito e sono cresciute andando a riforestare le aree danneggiate dalle attività antropiche, come la pesca a strascico e soprattutto l’ancoraggio indiscriminato delle imbarcazioni private.

Un’esperienza di successo che le due associazioni stanno pensando come esportare in altre zone del Mediterraneo, dove il problema dell’erosione costiera continua ad aggravarsi.