Plutone, il pianeta nano del sistema solare, perché non è più considerato un pianeta?
Anni prima della scoperta di Plutone già si ipotizzava la sua esistenza a causa di alcune anomalie nei moti di Urano e Nettuno. Infatti questi due pianeti si muovevano nello spazio come se un altro oggetto perturbasse la loro traiettoria a causa dell’attrazione gravitazionale.
Armati di grande pazienza numerosissimi astronomi hanno quindi osservato per anni il cielo alla ricerca del cosiddetto “pianeta X”. Quello che non sapevano era che in realtà il comportamento anomalo nel moto di Urano e Nettuno non derivava dalla presenza di un terzo pianeta con cui interagivano gravitazionalmente ma da una errata stima della massa di Nettuno.
La scoperta del nono pianeta del sistema solare
Malgrado quindi i presupposti completamente sbagliati il 18 febbraio del 1930 l’astronomo Clyde Tombaugh scoprì il tanto agognato nono pianeta.
Nel giro di pochi anni però ci si rese conto che questo nuovo pianeta era troppo piccolo per essere colui che ha influenzato il moto di Urano, non era quindi lui il responsabile delle stranezze orbitali ma era comunque stato scoperto, c’erano effettivamente dei corpi celesti in moto attorno alla nostra stella ma con orbite esterne rispetto a quella di Nettuno.
Col passare del tempo i ricercatori hanno affinato la loro conoscenza su questo pianeta rendendosi conto effettivamente di alcune importanti differenze tra lui e gli altri 8 pianeti del nostro sistema planetario.
Innanzitutto, come già accennato, Plutone è davvero minuscolo, con un diametro di soli 2.376 km, pari a circa la metà di quello di Mercurio, altro pianeta molto piccolo, e la sua superficie risulta ricoperta di ghiacci. Non solo, anche la sua orbita era strana, molto inclinata e molto schiacciata. Queste particolarità facevano somigliare Plutone e il suo moto più a quello di una cometa che a quello di un pianeta.
Non si poteva però relegare Plutone al ruolo di semplice cometa, perché comunque presentava alcune importanti analogie con gli altri pianeti, come la forma sferoidale e il fatto di avere dei satelliti.
Differenze e analogie con gli altri pianeti, ci vuole chiarezza
Nasce da qui la necessità di definire quindi quali caratteristiche fanno di un corpo celeste un pianeta. Per questo motivo nel 2006 l’Unione Astronomica fissò 3 criteri per decidere se un oggetto fosse un pianeta o meno: doveva orbitare attorno al Sole, doveva godere di una forza gravitazionale tale da avere una forma sferica, ed infine doveva avere una massa sufficiente a liberare dai detriti la sua orbita.
Purtroppo Plutone non soddisfaceva tutti e 3 i requisiti ma solo i primi 2 e per questo motivo venne declassato a pianeta nano.
Dal 2006 quindi i pianeti del sistema solare sono tornati ad essere 8, mentre i pianeti nani al momento sono 5: Cerere, Plutone, Haumea, Makemake e Eris. Altri corpi celesti sono invece in attesa di essere inseriti in una classificazione precisa.