Pesci velenosi: alla scoperta delle tracine, i consigli da seguire in caso di puntura

Le tracine sono dei pesci tipici dei fondali sabbiosi del Mediterraneo. Appartengono alla famiglia Trachinidae, specie diffuse soprattutto nei mari europei.

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Due esemplari di tracina in fase di mimetizzazione su un fondale sabbioso. Fonte immagine Wikipedia.

Con l’arrivo della stagione estiva inizia ufficialmente la stagione balneare. Le spiagge del nostro Mediterraneo tornano ad affollarsi. Molta gente non farà a meno della tipica nuotatina estiva in uno dei nostri mari.

E magari, involontariamente, si rischia di fare un incontro ravvicinato con qualche pesce velenoso, come la tracina.

A proposito delle tracine

Le tracine sono dei pesci tipici dei fondali sabbiosi del Mediterraneo. Appartengono alla famiglia Trachinidae, specie diffuse soprattutto nei mari europei. Si trovano nel Mediterraneo, nel Mar Nero, nell'Oceano Atlantico orientale, nel Mare del Nord e nelle aree costiere europee.

Il suo habitat naturale è rappresentato da fondali sabbiosi e fangosi e abitualmente nuota nei primi 30 metri di profondità. Le tracine vivono esclusivamente in mare, in particolare entro i 30 metri di profondità, anche se sono state segnalate a profondità maggiori, sino a 150 metri.

Sul fondo del mare le tracine si mimetizzano perfettamente ed è molto difficile individuarle dalla superficie, anche in acque poco profonde. Per questo può capitare di schiacciarle, rischiando di essere punti.

L’aculeo nel dorso che può causare punture dolorose

Questo piccolo pesce è molto conosciuto per i suoi piccoli aculei, presenti nel dorso, che possono causare delle punture dolorose nell’uomo, in caso di contatto ravvicinato. Tali spine generalmente vengono innalzate una volta che qualcuno si avvicina al suo nascondiglio oppure durante la fase di caccia.

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Esemplare di tracina a riposo su fondale sabbioso poco profondo. Fonte immagine Wikipedia.

In condizioni di riposo sono abbassate, ma vengono erette appena la tracina si sente disturbata, ad esempio quando un bagnante si avvicina alla sua tana. Le spine dorsali sono collegate ad un tessuto spugnoso che produce veleno.

Cosa sappiamo sul veleno della tracina?

Il veleno è ancora poco conosciuto, ma contiene una miscela di più sostanze tossiche di natura proteica e, tra queste, la più nota è la dracotossina, una molecola molto instabile che avrebbe una azione emolitica, tanto da distruggere le cellule del sangue.

Oltre alla dracotossina sono presenti anche altre sostanze come la serotonina e l'istamina, che contribuiscono alla reazione alla puntura. Queste sostanze, inoltre, possono provocare anche altre reazioni, una su tutte il senso di panico che subentra nelle persone immediatamente dopo essere state punte.

Cosa fare in caso di puntura?

Nel caso di una puntura di tracina bisogna inizialmente stare calmi e seguire determinati e preziosi accorgimenti, che servono ad attenuare il dolore inferto dalla puntura. Intanto bisogna cercare, con molta delicatezza, di far fuoriuscire il veleno premendo sulla zona interessata, controllando l’eventuale presenza di altri aculei nella cute.

Questi aculei, se trattenuti, possono causare delle infezioni, quindi è necessario cercarli di togliere il prima possibile. Successivamente si consiglia di immergere la zona colpita in acqua calda, per una ulteriore attenuazione del dolore.

Inoltre si consiglia di evitare una esposizione al sole della parte colpita, lasciandola a riposo anche il giorno successivo.

Qualora si dovessero manifestare sintomi particolari, come nausea, vomito e malessere generale, è necessario rivolgersi con urgenza presso il pronto soccorso più vicino, visto che potrebbero essere gli effetti della tossina entrata in circolo.