Perché sono rarissimi i fulmini dentro i cicloni tropicali? Il caso dell'uragano Beryl sui Caraibi
L'uragano Beryl ha aperto ufficialmente, in anticipo sulla normale tabella di marcia, la stagione degli uragani in Atlantico. Ed è stato subito un record dietro l’altro. La tempesta in poche ore ha raggiunto la 5^ categoria della scala Saffir-Simpson, diventando l’uragano più violento e precoce mai registrato nell'Atlantico.
L'uragano Beryl ha aperto ufficialmente, in anticipo sulla normale tabella di marcia, la stagione degli uragani in Atlantico. Ed è stato subito un record dietro l’altro. La tempesta in poche ore ha raggiunto la 5^ categoria della scala Saffir-Simpson, diventando l’uragano più violento e precoce mai registrato nell'Atlantico.
Beryl ha superato pure il precedente record detenuto dall'uragano Emily, che raggiunse la categoria 5 il 16 luglio 2005. Un altro aspetto degno di nota di Beryl, è stata la sua rapida intensificazione, passando da una tempesta tropicale a un uragano di categoria 3.
Perché Beryl si è intensificato così rapidamente?
L’uragano Beryl si è trasformato in autentico mostro grazie alle grandi quantità di calore latente fornite dall’oceano Atlantico, molto più caldo della norma. Il contenuto di calore del Mar dei Caraibi oggi è normalmente quello che si registra a metà settembre.
Secondo l’NHC, Beryl è diventato un uragano di categoria 5 potenzialmente catastrofico nei Caraibi. Nella sua sintesi del 2 luglio 2024 alle 06 UTC, l'uragano si trovava a 715 km a est-sud-est dell'isola di Beata, Repubblica D, e 1245 km a est di Kingston, Giamaica, con venti massimi sostenuti di 270 km /h e raffiche più forti.
Nel 2024 potremmo avere diversi uragani di categoria 5. Sta diventando sempre più importante implementare una nuova categoria di superuragani: la categoria 6. In un mondo sempre più caldo, con mari e oceani tropicali e subtropicali più caldi, sarà facile assistere allo sviluppo di tanti major hurricane.
Fulminazioni attorno l’occhio di Beryl
L’uragano è caratterizzato da uno spettacolare eyewall, l’anello convettivo che borda l’occhio. Lì dentro sono presenti le enormi bande convettive, alte oltre i 16/17 km, che riversano piogge di carattere torrenziale, accompagnate da venti turbinosi violentissimi, capaci di toccare e superare la soglia estrema dei 200 km/h.
In questo caso l’attività elettrica può essere supportata dai notevoli contrasti termici e igrometrici fra l’aria molto secca (deumidificata dalle “subsidenze”) presente all’interno dell’occhio, e quella molto più calda e impregnata di umidità che circola a gran velocità attorno quest’ultimo, all’interno della profondissima circolazione ciclonica.
Parte del vapore acqueo presente attorno le imponenti formazioni nuvolose cumuliformi, di forma spiraliformi, può riuscire ad entrare dentro l’occhio della tempesta, interagendo fin da subito con l’aria decisamente più secca e fresca presente.
Tale interazione con l’aria più secca e fresca dell’occhio può agevolare la formazione di chicchi di grandine, lungo la sommità dei cumulonembi, che smossi dalle forti correnti ascensionali possono provocare la separazione forzata delle particelle con cariche positive e negative, contribuendo così alla formazione del fulmine.
Perché nei cicloni tropicali sono rarissime le fulminazioni?
Negli altri punti del ciclone tropicale, data la presenza di una colonna d’aria praticamente satura, fino all’alta troposfera, non vi sono le condizioni ideali per lo sviluppo di una attività elettrica degna di nota.
L’attività elettrica si può sviluppare lungo le bande nuvolose spiraliformi, più periferiche alla circolazione centrale dell’uragano. Beryl nelle prossime ore risalirà verso il nord-ovest, avvicinandosi pericolosamente alla Giamaica, dove potrebbe giungere come major hurricane di 4^ categoria. Si tratterà del primo major hurricane che toccherà la Giamaica, dal 1988 ad oggi.
Purtroppo l’uragano, anche se non passerà sopra l'isola, con le sue enormi bande spiraliformi scaricherà precipitazioni di carattere torrenziale che potranno causare allagamenti diffusi e “flash floods” in diverse aree della Giamaica.