Perchè in alcune aree della Sicilia c'è un'alta concentrazione di persone bionde con gli occhi azzurri?
Sembra un paradosso, ma basta andare a fare un ripasso della lunga e travagliata storia della Sicilia per capire perché nell’Isola siano presenti persone dall’aspetto germanico o scandinavo.
Di solito si pensa che i siciliani siano un popolo composto da persone di statura medio o bassa, un po' scuri di carnagione. Eppure in Sicilia, specialmente in alcune aree dell’Isola, spesso si possono incontrare donne e uomini alti, biondi, con occhi e carnagione molto chiara.
Parliamo di tratti fisionomici che sono molto diversi rispetto all’aspetto somatico tipico dei siciliani. Proprio in Sicilia c’è una delle più alte concentrazioni di biondi di quasi tutta l’Italia meridionale. La percentuale di “biondismo” è maggiormente elevata nella Sicilia occidentale.
Sembra un paradosso, ma basta andare a fare un ripasso della lunga e travagliata storia della Sicilia per capire perché nell’Isola siano presenti popolazioni dall’aspetto germanico o scandinavo.
La dominazione Normanna
All'inizio dell'XI secolo in Europa erano presenti numerosi gruppi di avventurieri provenienti dall'Europa del Nord, più precisamente da Svezia, Danimarca e Germania. Questi popoli erano composti principalmente da mercenari che andavano alla conquista di nuovi territori.
L'impero bizantino se ne servì in occasione della spedizione di Giorgio Maniace in Sicilia. In qualche caso attaccarono i cristiani di rito greco dell'Italia meridionale. In altre occasioni, durante le loro incursioni in Italia, i Normanni attaccarono gli stessi Stati pontifici.
Nel 1061 i Normanni effettuarono la prima incursione sulle coste della Sicilia, occupata dagli Arabi, conquistando la città di Messina, dove vennero erette delle fortificazioni. Dopo la caduta della città dello Stretto i Normanni stabilirono qui il loro principale centro di comando, per pianificare la conquista del resto dell’Isola.
Nel 1063 nei pressi del fiume Cerami, un affluente del fiume Salso, ebbe luogo la Battaglia di Cerami, dove Ruggero sconfisse un esercito di arabi siciliani e africani.
Dopo aver conquistato Cerami, Troina ed altre città, si impadronirono di Catania nel 1071 e di Palermo nel 1072. Nel 1072 ci fu la caduta di Mazara, nel 1077 di Trapani, nel 1086 si arresero anche Agrigento e Siracusa. Anche se in inferiorità numerica, rispetto agli arabi, i Normanni riuscirono a conquistare l’Isola, cacciando gli arabi.
Il Regno di Ruggero II
Durante le varie incursioni in Sicilia i Normanni restarono stupiti dalla ricchezza della Sicilia, soprattutto per le tantissime risorse naturali e le bellezze offerte da questa grande regione, posta al centro del Mediterraneo.
Facendo Palermo la sua capitale, Ruggero, formò uno stato in cui erano presenti popolazioni diverse, di diversa estrazione, che si mescolarono alla popolazione locale. Fece anche in modo di portare alla sua corte, quindi al suo servizio, molti esperti in vari campi di varie nazionalità.
Con questo modello di sviluppo la Sicilia sotto Ruggero II divenne subito il più grande impero presente sul Mar Mediterraneo. Sull’Isola si registrò un grandissimo fermento culturale. Dopo Ruggero II regnarono la Sicilia: Simone, Guglielmo I, Guglielmo II e infine Tancredi. Con quest’ultimo finì l’era Normanna.
La grande capacità di assorbire e di mischiare diverse tradizioni e culture, da quella araba a quella germanica dei popoli nord europei, con contaminazioni iniziali latine e greche, fece di Ruggero uno dei sovrani più potenti del mondo.
La discendenza Normanna nei siciliani moderni
Ancora oggi, a distanza di diversi secoli, all’interno della popolazione siciliana è presente questo segno tangibile di questo grande passato. Anche sotto l’aspetto genetico, ma non solo.
Va ricordato che durante l’era Normanna, sia Ruggero I che Ruggero II, spinse molto nel ripopolamento dell’Isola, favorendo l’ingresso, oltre che dei Normanni, di popolazioni nordiche provenienti dalla Francia, Britannia e dall’Italia settentrionale.
Queste genti in Sicilia si mescolarono alla popolazione autoctona, favorendo la nascita di questa discendenza nordica fino ai siciliani moderni. Ciò spiega perché ancora oggi ci sono molti siciliani che hanno tratti somatici tipici dei popoli del Nord Europa, pur essendo nati e cresciuti sull'Isola.