Perchè gli uccelli migratori volano seguendo formazioni a V? La scoperta è sorprendente
Con l’arrivo della primavera il continente europeo sarà interessato dal grande spettacolo della migrazione degli uccelli, che dai siti di svernamento africani si muoveranno in direzione del vecchio continente.
Con l’arrivo della primavera il continente europeo sarà interessato dal grande spettacolo della migrazione degli uccelli, che dai siti di svernamento africani si muoveranno in direzione del vecchio continente.
Durate il periodo di migrazione sarà capitato a molti di noi di osservare stormi di uccelli solcare la volta celeste, assumendo una formazione a V, sia sopra il mare che sulla terra ferma.
Questo particolare comportamento ha incuriosito molti scienziati che hanno deciso di studiare i comportamenti che portano gli uccelli migratori a formare delle V perfette in cielo.
Oggi sappiamo che la maggior parte dei volatili preferisce percorrere queste migrazioni in gruppo, affrontando insieme tutti i pericoli e gli ostacoli che si possono incontrare, durante un volo di migliaia di chilometri.
Le ipotesi per ora in campo
Dopo vari anni di studi, si sono sviluppate due ipotesi e l'idea più accreditata è che questo tipo di organizzazione favorisca l'aerodinamica di uno stormo. Sostanzialmente volare tutti assieme, mantenendo la tipica forma a V, aiuta a volare meglio, permettendo di sprecare meno energie.
Spostarsi da un emisfero all'altro della Terra non è certo un'impresa semplice e richiede grandi sforzi. Mantenendo una formazione a V lo stormo di uccelli sprecherà meno energie, alleggerendo gli sforzi che contraddistinguono una grande migrazione.
Come si organizza lo stormo durante una formazione a V?
Per dare la possibilità a ogni membro dello stormo di non stancarsi troppo, gli uccelli si alternano. Gli uccelli che si trovano sulla punta della V consumano molte più energie, rispetto a chi vola in coda.
Le osservazioni degli scienziati hanno notato come nel momento in cui gli uccelli presenti nella punta della V si stancano, venendo sostituiti dagli altri. Questa turnazione permette di coprire lunghe distanze senza mai fermarsi.
Lo studio sugli Ibis
Uno studio ha inoltre osservato il comportamento degli ibis, specie originaria dell'Africa. Gli scienziati hanno scoperto che questi uccelli sincronizzano il battito delle loro ampie ali, posizionando le punte in modo tale da beneficiare della corrente ascensionale prodotta dall'uccello immediatamente posteriore.
Gli autori hanno usato un aereo leggero per indicare agli uccelli la rotta migratoria Austria-Italia, mentre 14 membri dello stormo hanno trasportato dei registratori di dati costruiti in laboratorio dal team di James Usherwood, biomeccanico locomotore del Royal Veterinary College dell'Università di Londra. Il GPS dei dispositivi ha permesso di monitorare la posizione di ogni volatile e attraverso i dati forniti da un accelerometro, è stata calcolata la tempistica del battito d'ali.
Si è notato che tutti gli uccelli si sono sistemati in maniera tale da volare immediatamente dietro e appena lateralmente rispetto a quello davanti, sincronizzando il battito delle ali in modo alternato per sfruttare al meglio le correnti e ripararsi dai vortici di aria discendenti.
In pratica questo studio dimostra come questi grossi uccelli, creando una formazione a V, si comportano come un aereo, con le ali che vanno su e giù, mantenendosi sempre in equilibrio.
L’ipotesi autodifensiva
La seconda ipotesi sostiene che le formazioni a V vengono utilizzate dai grandi uccelli migratori come autodifesa, contro possibili predazioni. Mantenendo tale formazione ogni uccello dello stormo mantiene una buona visuale di tutti gli altri uccelli della formazione, senza che nessuno venga perso di vista.
Questi incredibili comportamenti degli uccelli migratori da sempre affascinato il mondo della scienza. Molti ricercatori sono rimasti stupiti nel vedere un coordinamento così organizzato, funzionale ad ogni singolo membro dello stormo.