La Via Lattea potrebbe essere più grande di quanto pensiamo, la sorprendente scoperta di alcuni ricercatori

Alcuni ricercatori Cinesi e Americani hanno scoperto che in realtà la Via Lattea è più grande di quanto ipotizzato fino ad ora. È stato possibile ottenere questo risultato grazie all’utilizzo di un nuovo modello per la nostra galassia.

Spirale
Una galassia a spirale barrata, come la nostra Via Lattea di cui abbiamo appena scoperto un nuovo dettaglio.

Sappiamo così poco del mondo che ci circonda che è quasi sbalorditivo vedere con quale frequenza apprendiamo nuove informazioni rimanendo al contempo incredibilmente lontani dal comprendere appieno tutti i suoi segreti.

Quotidianamente vengono pubblicati nuovi lavori, ognuno con un nuovo dettaglio che ci mostra un aspetto fino a quel momento nascosto.

La nostra galassia è in realtà più grande

È questo il caso anche del nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy che evidenzia come in realtà la Via Lattea, la nostra galassia, quella in cui abitiamo, è più grande di quanto finora ipotizzato.

Ovviamente, essendo “casa nostra”, alcuni dettagli della Via Lattea li conosciamo ormai da tempo, sappiamo ad esempio che si tratta di una galassia a spirale barrata, ovvero una galassia a spirale dal cui bulbo centrale si estendono due prolungamenti di stelle che hanno la forma di una barra.

Questo bulbo centrale, detto anche bulbo galattico, è un rigonfiamento in cui è presente un elevato numero di stelle.

I ricercatori di questo studio hanno scoperto che nel caso della nostra galassia questo rigonfiamento centrale risulta meno densamente popolato di stelle rispetto a quanto ci si aspettava.

Ciò si traduce in una dimensione, detta raggio di mezza luce, significativamente maggiore rispetto a quanto previsto.

Via Lattea
Essendo noi all'interno della Via Lattea la vediamo come una scia di stelle che taglia il cielo notturno.

Il bulge della Via Lattea, ossia questo denso rigonfiamento attorno al Centro Galattico contiene tra i 100 miliardi e i 400 miliardi di stelle, oltre ad un buco nero supermassiccio chiamato Sagittarius A*, un componente caratteristico dei centri di molte galassie ellittiche e spirali.

Tuttavia determinare in maniera esatta il numero di stelle contenuto nel bulge è estremamente difficile per svariati motivi: le immense dimensioni della galassia, la presenza di polvere che oscura la nostra vista e anche il fatto di essere noi stessi all’interno della Via Lattea fa sì che sia ancora più difficile per certi versi osservarla da ogni angolazione.

Insomma, se per certi motivi l’essere all’interno della Via Lattea ci permette di studiare in dettaglio le sottostrutture della galassia stessa, come altezze della scala del disco, bracci a spirale e barra, per lo stesso motivo abbiamo un quadro globale della struttura galattica ancora incompleto.

I ricercatori hanno quindi studiato la struttura radiale della Via Lattea. Questa è una proprietà fondamentale di una galassia che riflette la sua storia di crescita e assemblaggio.

La struttura radiale e il raggio di mezza luce

Hanno quindi misurato la luminosità di tutte le parti della nostra galassia e condotto un censimento delle giganti rosse presenti. In questo modo hanno scoperto non solo che il bulbo galattico non è così densamente popolato come si pensava ma anche che è più piatto. È proprio il fatto che il profilo del disco interno risulti appiattito che rende il raggio di mezza luce della Via Lattea significativamente più grande.

Il raggio di mezza luce non è altro che una misura utilizzata in astronomia per descrivere la dimensione di un oggetto astronomico, ed è definita come il raggio entro il quale viene emessa metà della luce totale dell’oggetto, ovvero la sua luminosità.

I ricercatori hanno quindi mostrato un aspetto inatteso della nostra galassia e sicuramente a questo studio ne seguiranno ulteriori che dettaglieranno ulteriormente le caratteristiche della nostra bellissima Via Lattea.