Tanta o poca pioggia? Questo è il significato dei millimetri di precipitazione

Il significato dei millimetri di precipitazione: perché si usa questa unità di misura, a quanto equivale un millimetro di pioggia?

pioggia
La misura della pioggia avviene usando i millimetri, o litri al metro quadrato.

Ogni volta che guardiamo le previsioni meteo, per sapere che tempo farà nei prossimi giorni, ed in particolare quando sono previsti fenomeni particolarmente intensi e pericolosi, sentiamo parlare di millimetri di pioggia. Questi ci danno un'idea della quantità di pioggia che arriverà su un certo territorio. A Meteored li mostriamo ogni giorno nelle nostre mappe previsionali, basate sul modello di riferimento ECMWF, o nelle previsioni per località.

Si parla di millimetri di pioggia anche a seguito di eventi alluvionali, quando si verificano esondazioni di fiumi o alluvioni lampo a causa di piogge molto abbondanti che cadono in poco tempo su un territorio modificato dalle attività umane. Ma cosa sono i millimetri di pioggia, e perché si usa questa unità di misura per la misura delle precipitazioni?

I millimetri di pioggia

A seguito dell'ultima alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna, nel fine settimana del 19-20 ottobre 2024, sappiamo che sono caduti in poche ore oltre 100 millimetri di pioggia in alcune aree, come la provincia di Bologna.

Altri eventi alluvionali che hanno colpito l'Italia negli ultimi anni sono stati causati da eventi di precipitazione con 500, 600 o 700 mm in 24 ore. Sono valori elevatissimi, ma cosa vogliono dire?

Il millimetro è l'unità di misura internazionale che ci permette di capire quanto ha piovuto su un certo territorio.

A quanto corrispondono? Perché la pioggia si misura in millimetri? Risponderemo a tutto questo nell'articolo.

L'uso dei pluviometri per la misura della pioggia

Per misurare una lunghezza ci viene spontaneo usare un metro, o una bilancia per sapere il peso di un oggetto, mentre la misura della pioggia comporta qualche problema in più. Dobbiamo prima raccoglierla in un recipiente, e poi trovare il modo di ottenere un valore che ci dia subito l'idea della quantità.

Per misurare la pioggia si utilizzano i pluviometri, che sono contenitori che raccolgono al loro interno la pioggia caduta al suolo. Sono dei recipienti, posizionati in punti diversi del territorio, che raccolgono un determinato volume di acqua.

Per misurare la pioggia si usano i pluviometri, recipienti in grado di trattenere la pioggia. Rapportando il volume di pioggia caduta, alla superficie su cui è caduta, si risale all'altezza pluviometrica, espressa in millimetri. L'uso del millimetro (mm) o del litro al metro quadrato (l/m2), che è la stessa cosa, permette di ottenere rapidamente il volume che cade in una certa superficie.

Questi strumenti permettono di conoscere la quantità di precipitazioni cadute esprimendole come un'altezza, che viene definita “altezza pluviometrica”. La misura dell'altezza pluviometrica viene fatta utilizzando i millimetri (mm), in altri paesi si usa il litro al metro quadrato ( l/m2), ma il significato è lo stesso. Questa misura esprime un volume rispetto a una superficie di territorio.

La misura delle precipitazioni avviene utilizzando i millimetri (mm), o litri al metro quadrato (l/m2) e ci permette di esprimere la cosiddetta “altezza pluviometrica".

La misura delle precipitazioni avviene utilizzando i millimetri (mm), o litri al metro quadrato (l/m2) e ci permette di esprimere la cosiddetta “altezza pluviometrica".

A quanto corrispondono i millimetri di pioggia?

In sostanza quindi, riassumendo, il volume di acqua che cade al suolo viene rapportato ad una superficie unitaria, che viene scelta pari a 1 metro quadrato. Solo così possiamo avere misure che sono confrontabili in tutto il mondo. Questo è un principio alla base di tutte le unità di misura: un metro dev'essere un metro dappertutto, così come un chilogrammo. Un millimetro di pioggia deve quindi essere la stessa misura ovunque nel mondo.

L'utilità di misurare la pioggia in millimetri, o litri al metro quadrato, è che possiamo subito risalire ai volumi di acqua caduti su un certo territorio. basta infatti moltiplicare la quantità per il territorio su cui sta insistendo la pioggia.

Qualche esempio: quanta pioggia equivale a 1, 50 e 100 mm?

Ad esempio, immaginiamo che su una certa località siano caduti in poco tempo, durante un temporale, 50 mm di pioggia (che è la stessa cosa di 50 litri al metro quadrato). Significa che su una superficie di 1 metro quadrato (pari quindi ad una superficie di 1 metro per 1 metro), sono caduti 50 litri d'acqua. Se durante quel temporale avessi lasciato all'aperto un recipiente con una superficie di 1 m2, avrei trovato alla fine del nubifragio 50 litri d'acqua.

Conoscendo i valori di millimetri caduti al suolo in vari punti del territorio, posso calcolare i volumi di acqua che sono arrivati sotto forma di precipitazione in un certo intervallo di tempo.

Se questa quantità cade in poco tempo, poche decine di minuti ad esempio, si tratta di un evento potenzialmente in grado di causare alluvioni lampo. Pensiamo ad esempio alla superficie di una città, grande diversi chilometri quadrati: i volumi di acqua che cadono al suolo saranno enormi.

Man mano che la quantità in millimetri aumenta, ci troviamo di fronte via via a fenomeni sempre più importanti, con volumi di acqua sempre più grandi che cadono al suolo. Se la previsione è che in un'area cadranno nelle prossime 48 ore 100 millimetri di pioggia, significa che su un metro quadrato di territorio potrebbero accumularsi 100 litri di pioggia. Sono cifre importanti, se moltiplicate per grandi superfici. Parliamo di volumi di acqua davvero molto grandi.

D'altro canto, una previsione di 1 mm di pioggia al suolo ci indica che siamo di fronte a un evento più modesto.

A cosa serve sapere quanto piove?

Sapere quanta pioggia cade in un luogo è fondamentale per molti motivi. Se disponiamo di dati registrati per tutto l'anno, più anni di seguito, possiamo conoscere il regime pluviometrico di un luogo, cioè quanta pioggia cade in quel posto nel corso di ogni anno, ed ogni mese. Sapremo ad esempio quali sono i mesi più piovosi, quelli più secchi, eccetera.

Se disponiamo di almeno 30 anni di dati pluviometrici possiamo anche stabilire il clima, perché la media delle piogge annuali sarà rappresentativa di quanto piove mediamente in quel luogo.

In Italia ci sono aree dove in un anno possono cadere in media più di 2000 mm di pioggia - come alcune aree delle Alpi, o dell'Appennino - ed altre, come le coste meridionali della Sardegna, dove in media ne cadono meno di 500 mm.

In Italia ci sono aree dove in un anno possono cadere in media più di 2000 mm di pioggia - come alcune aree delle Alpi, o dell'Appennino - ed altre, come le coste meridionali della Sardegna, dove in media ne cadono meno di 500 mm.

Conoscere il regime pluviometrico di un luogo ci permette di pianificare le attività agricole, l'uso dell'acqua, eccetera.

Poi c'è l'importanza di conoscere quanto piove in tempo reale: gli eventi alluvionali si verificano dopo forti piogge, in modo particolare in aree urbane dove l'acqua non può fluire o assorbirsi. Conoscere in tempo reale quanto sta piovendo (ancora meglio la previsione di quanto pioverà) aiuta a prevenire le piene o le alluvioni.