Metà febbraio, ecco il risveglio primaverile
Complice l'aumento delle ore di luce e l'aumento delle temperature, in questi giorni assistiamo al lento risveglio primaverile: non solo con le prime fioriture, ma anche con l'aumento di attività degli uccelli.
È appena passata la festa di San Valentino, una giornata dedicata agli innamorati in una data in cui la natura dà i primi segni di risveglio primaverile. Lo abbiamo visto nei giorni scorsi: i primi fiori cominciano a sbocciare, abbiamo visto quali fioriture, quali alberi in particolare fioriscono a febbraio, mentre gli uccelli entrano in un periodo di maggiore attività e cominciano a cercare un compagno o una compagna.
È in questo periodo che i canti si fanno sentire in maniera più insistente e i maschi di alcune specie mandano anche i loro messaggi visivi per allontanare i rivali ed attirare le femmine. L’inizio della primavera è la stagione più propizia agli accoppiamenti, alla costruzione di un nido, alla deposizione delle uova, in modo che i pulcini abbiano davanti la bella stagione per crescere e diventare autonomi.
Le giornate si allungano
Ma cosa induce questo comportamento? È l’allungarsi progressivo delle giornate: in questi giorni ci avviciniamo sempre più all'equinozio di primavera (manca poco più di un mese al 20 marzo). Quando la lunghezza delle ore di luce raggiunge una certa soglia vengono stimolati attraverso la retina meccanismi ormonali che inducono una maggiore attività delle gonadi. Anche l’aumento della temperatura ha una parziale importanza, un ritorno a temperature rigide, possibile in questo periodo, può bloccare temporaneamente questo meccanismo che non è quindi rigido. Ma in questi giorni, complice l'anticiclone, sull'Italia stiamo vivendo un antipasto di primavera.
Gli ormoni sessuali provocano nei maschi di molte specie di uccelli un cambiamento della colorazione del piumaggio e del becco che diventano più vivaci per attirare le femmine, l'essere coloratissimo comunica infatti il perfetto stato di salute e efficienza. Si spiega così la bellezza di certi uccelli maschi rispetto alle femmine più mimetiche, come nel caso del pavone, del fagiano, del germano reale.
Gli stessi ormoni inducono comportamenti di corteggiamento. Alcune specie fanno delle vere e proprie parate nuziali, in altre è il maschio che corteggia danzando o offrendo alla femmina cibo o materiale per il nido. La riproduzione mette in gioco la sopravvivenza stessa della specie, è per questo che gli animali vi impiegano così tante energie.