Lo spettacolo offerto in cielo dalle rarissime nuvole stratosferiche polari
Al di sopra della troposfera, in stratosfera, l’aria è estremamente secca, gelida e rarefatta per favorire lo sviluppo delle nuvole. Proprio per questo motivo le nuvole in stratosfera sono davvero rare, se non rarissime.
Quasi tutte le nuvole che osserviamo quotidianamente in cielo si formano dentro la troposfera, ossia il primo strato di atmosfera a contatto con la superficie terrestre. E’ proprio in troposfera che è presente l’umidità sufficiente al loro sviluppo.
Al di sopra della troposfera, in stratosfera, l’aria è estremamente secca, gelida e rarefatta per favorire lo sviluppo delle nuvole. Proprio per questo motivo le nuvole in stratosfera sono davvero rare, se non rarissime.
L’eccezione delle nuvole stratosferiche polari
L’unica eccezione è quella dei poli. Proprio in corrispondenza delle latitudini polari, nella parte più bassa della stratosfera, si possono formare delle nuvole, a temperature particolarmente gelide.
Queste nuvole stratosferiche polari si possono osservare con maggiore frequenza nella stagione invernale, fra i 15 e i 25 km, sopra l’Artico e l’Antartide, e aree limitrofe, a temperature capaci di scendere a -75°C.
Si riescono possono osservare nelle ore di buio tipiche delle latitudini polari in quanto, visto l'elevatissima altitudine dove si sviluppano, esse vengono illuminate dai raggi solari, anche se il sole si trova in una posizione al di sotto della linea dell’orizzonte.
Riflettendo gli stessi raggi solari verso la superficie terrestre, si mostrano come nell'immagine sottostante. Si tratta di nubi assolutamente affascinanti, ma nascondono anche un'insidia.
La loro superficie va infatti a supportare quelle reazioni chimiche che portano, in concomitanza con il ritorno dei raggi solari, all’inizio della stagione primaverile, alla distruzione dell'ozono.
A proposito di stratosfera e classificazione delle nubi stratosferiche
La stratosfera è molto secca e, a differenza della troposfera, raramente consente la formazione di nubi. Eppure all’interno dell’aria gelida presente alle latitudini polari si possono sviluppare queste nubi stratosferiche.
Le nuvole stratosferiche vengono classificate in varie tipologie di nubi, in base al loro stato fisico e della composizione chimica. A causa della loro altitudine e della curvatura della Terra queste nubi ricevono la luce solare da sotto l'orizzonte e sono osservabili in particolare prima dell'alba o dopo il tramonto.
Nubi madreperlacee
Le nubi madreperlacee si formano con temperature sotto −78 °C, valori che si raggiungono nella bassa stratosfera durante l'inverno polare. Queste nuvole hanno generalmente un aspetto stratiforme che ricorda i cirri. È probabile che forti venti in quota e profonde depressioni favoriscano la formazione di questo tipo di nube.
Queste nuvole contengono acqua, acido nitrico e/o acido solforico e sono coinvolte nel buco dell'ozono. L'effetto sulla riduzione dell'ozono è dovuto al supporto fornito alla reazione che produce cloro, che a sua volta catalizza la distruzione dell'ozono e rimuove l'acido nitrico, perturbando il ciclo dell'azoto.
Nuvole del II tipo
In Antartide si possono avere, specie in inverno, temperature sotto −88 °C Con temperature sotto i -80°C si può osservare la formazione di nubi del II tipo. Tali temperature sono molto rare in Artide e di conseguenza, sono più rare nell'emisfero settentrionale dove, tuttavia, possono formarsi a causa di onde sottovento provenienti dalle montagne del continente antartico, che possono contribuire a raffreddare la bassa stratosfera.