Le termiti sono in grado di farsi esplodere per difendere il nido, ecco lo studio

Dopo vari studi gli scienziati hanno scoperto che questa specie di termite porta sulla schiena una sorta di "zainetto blu" che, in caso di pericolo per il nido, può essere fatto esplodere a comando.

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Dopo vari studi gli scienziati hanno scoperto che questa specie di termite porta sulla schiena una sorta di "zainetto blu" che, in caso di pericolo per il nido, può essere fatto esplodere a comando, in caso di minaccia diretta.

Il mondo degli animali non smette mai di stupirci. Grazie a nuovi studi è stato possibile conoscere particolari caratteristiche, finora del tutto sconosciute.

Fra gli studi più sorprendenti c’è quello che vede impegnati un gruppo di ricercatori della Repubblica Ceca scoprì che la termite, appartenente alla specie Neocapritermes taracua, che vive nelle foreste umide della Guyana francese, ha sviluppato un meccanismo di difesa che può sembrare estremo, ma molto efficace contro i nemici.

L’incredibile tecnica difensiva

Dopo vari studi gli scienziati hanno scoperto che questa specie di termite porta sulla schiena una sorta di "zainetto blu" che, in caso di pericolo per il nido, può essere fatto esplodere a comando, in caso di minaccia diretta.

Un gruppo dell'Istituto di chimica organica e biochimica di Praga ha pubblicato lo studio sulla rivista Structure, in cui si analizza nel dettaglio come funziona questo adattamento anatomico letale ma essenziale.

L'enzima esplosivo

La termite usa un enzima per produrre le sue esplosioni suicide. Si tratta di una laccasi, indicato con la sigla BP76. Questi insetti producono l'enzima in continuazione nel corso della loro vita e lo accumulano in tasche specializzate che si trovano sulla schiena.

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Secondo i ricercatori le termiti più anziane, invecchiando, diventano sempre meno efficienti nel procurarsi il cibo e per questo motivo diventino sacrificabili, azionando l’enzima esplosivo a protezione dell’intero nido.

Gli esemplari più vecchi hanno quindi sacchi più pieni, e non è un caso che siano loro a utilizzare la strategia tipica dei kamikaze.

Quando il termitaio si trova a fronteggiare un pericolo, le operaie anziane rompono queste tasche, e mischiano l'enzima in esso contenute con altre secrezioni prodotte dalle loro ghiandole salivari.

Secondo i ricercatori le termiti più anziane, invecchiando, diventano sempre meno efficienti nel procurarsi il cibo e per questo motivo diventino sacrificabili, azionando l’enzima esplosivo a protezione dell’intero nido.

Cosa sappiamo su questo enzima?

Dallo studio emergerebbe come il contatto tra l'enzima e le secrezioni provoca una reazione che crea un liquido appiccicoso e velenoso. Tale liquido creato poi tende a esplodere letteralmente dalla schiena della termite e può immobilizzare e addirittura uccidere i predatori.

Gli scienziati cechi, inoltre, hanno anche analizzato la composizione chimica e il tipo di struttura dell'enzima coinvolto nella reazione.

La spiegazione completa è molto complessa, tanto da richiedere conoscenze di biochimica.

Ma sappiamo che BP76 ha una sorta di "stabilizzatore", sotto forma di legame molto forte tra due aminoacidi diversi, che permette all'enzima di rimanere allo stato solido fino a che è conservato nelle tasche.

Quando viene rilasciato, però, questo lucchetto si apre e l'enzima può reagire con le altre sostanze, portando l'esemplare all'esplosione, con tutte le conseguenze del caso.