Le grotte dei Balzi Rossi e gli indizi sul clima del passato
Le grotte dei Balzi Rossi ci danno informazioni molto importanti sul clima del passato in Italia ed in Europa. Un po' di informazioni su questi importanti giacimenti preistorici.
Le Grotte dei Balzi Rossi, in Liguria (nella provincia di Ventimiglia), sono uno dei più importanti complessi di giacimenti preistorici in Europa. Le grotte, una quindicina in tutto, sono costituite di calcari ricchi di materiali ferrosi che danno il caratteristico colore rossastro da cui deriva il nome.
Si trovano in territorio italiano, ma a poche decine di metri dalla frontiera con la Francia, sono sopraelevate di qualche metro rispetto alla spiaggia e divise in due gruppi dalla ferrovia Ventimiglia-Nizza che le attraversa.
Gli scavi archeologici
Gli scavi archeologici iniziarono nella prima metà dell’800, all’inizio senza metodo e rigore tanto che molti reperti furono dispersi. Solo più tardi scavi più accurati permisero di investigare con precisione sulle caratteristiche dei giacimenti e la loro cronologia e stabilire che l’uomo frequentò e abitò la zona tra 230.000 e 10.000 anni fa.
Un lungo periodo in cui la regione subì le stesse drastiche variazioni climatiche del resto d’Europa. Le cavità ai giorni nostri si affacciano direttamente sul mare e le stratigrafie sono testimonianza dell’alternarsi di diverse fasi climatiche con faune di periodi caldi e freddi.
Il clima del periodo
Le grotte cominciarono ad essere abitate dall’uomo quando nella regione c’era un clima caldo, lo testimonia la presenza nei sedimenti degli strati più bassi di conchiglie tipiche delle coste africane. Di questo periodo sono I grossolani strumenti di pietra e le ossa di animali di cui gli esseri umani si nutrivano: sono stati rinvenute ossa di elefanti, rinoceronti, ippopotami, leopardi.
Successivamente il mare andò sempre più allontanandosi dalle grotte a causa del raffreddamento del clima e del lento sopraggiungere della glaciazione. Negli strati scavati le ossa di elefante e ippopotamo sono sostituite da quelle di animali di climi freddi come ermellini, marmotte, renne e mammuth.
I reperti più importanti e significativi per la preistoria umana sono negli strati datati a fra I 20 mila e I 25 mila anni fa ed appartengono all’Homo sapiens. Nella grotta denominata Barma Grande fu scoperta una sepoltura paleolitica con tre scheletri: un adulto e due giovani sepolti contemporaneamente, con un ricco corredo composto da lunghe lame di selce, conchiglie marine forate, vertebre di pesce, canini di cervo, pendagli in osso lavorato.
Negli strati sottostanti furono scoperti altri due scheletri, anche questi accuratamente inumati e con ornamenti di conchiglie. Negli strati più superficiali furono rinvenute alcune statuette di steatite raffiguranti prevalentemente figure femminili.
La Grotta dei Fanciulli prende il nome dalla scoperta di due scheletri di bambini inumati insieme. In strati diversi furono trovati altri scheletri, fra cui quello di un individuo molto alto con I piedi protetti da pietre e in strati inferiori quello di una donna anziana e di un adolescente, sepolti insieme in posizione rannicchiata, con il capo e I polsi adorni di conchiglie.
Un altro rinvenimento importante è il graffito di un cavallo della steppa trovato nella Grotta del Caviglione, una delle poche raffigurazioni di arte rupestre paleolitica ritrovate in Italia.
Le grotte sono visitabili insieme al vicino museo in cui sono conservati alcuni degli scheletri e dei manufatti rinvenuti. Molti altri reperti sono stati invece dispersi in diversi musei in Italia, Francia e nel Principato di Monaco.