La voce più bella che si può ascoltare in natura, ecco di quale uccello stiamo parlando

Il canto di questo uccello è composto di strofe con toni singoli e toni doppi che si allineano densamente l’un l’altro. Nella sua vita può arrivare a conoscere fino a 260 tipi di strofe diverse che combinate insieme compongono un repertorio di “canzoni” che di solito durano dai 2 ai 4 secondi.

Usignolo
L’usignolo, nome scientifico Luscinia megarhynchos, rappresenta la voce più bella che si può ascoltare in natura. La sua voce un tempo era considerata un antidolorifico naturale.

L’usignolo, nome scientifico Luscinia megarhynchos, rappresenta la voce più bella che si può ascoltare in natura. La sua voce un tempo era considerata un antidolorifico naturale, oggi ci ricorda la bellezza della natura che non ci abbandona mai, nemmeno nei momenti più difficili

Non è un caso se nella lingua italiana il termine “usignolo” viene utilizzato per indicare una persona che ha particolari doti canore. Peraltro le capacità vocali di questo piccolo, ma simpatico uccello, sono da guinness dei primati.

L’incredibile canto dell’usignolo

Il canto dell’usignolo è composto di strofe con toni singoli e toni doppi che si allineano densamente l’un l’altro. Nella sua vita un usignolo può arrivare a conoscere fino a 260 tipi di strofe diverse che combinate insieme compongono un repertorio di “canzoni” che di solito durano dai 2 ai 4 secondi.

Insomma, questi passeriformi sono dei cantanti nati. Le variazioni nei canti tra gli usignoli di diverse aree permettono di riconoscere diversi “dialetti” regionali fornendo informazioni molto utili per gli ornitologi ed etologi.

L’area di distribuzione e l’habitat preferito

Gli usignoli sono uccelli migratori e sono comuni in Asia, Europa e Africa settentrionale. Gli usignoli dell'Europa centrale, ma anche quelli presenti in Italia, in inverno svernano in Africa. Sul territorio italiano è diffuso un po’ ovunque, dalle Alpi fino ai boschi dei monti di Sardegna e Sicilia.

Usignolo
Nella tarda primavera inoltrata invece gli usignoli si possono sentire benissimo anche durante il giorno. Sia al mattino che durante il pomeriggio e la sera.

Questi uccelli generalmente prediligono i boschi o le boscaglie, dove sono presenti radure, anche ampie, con tanti arbusti, un classico della macchia mediterranea.

Preferiscono frequentare i terreni umidi, visto che in genere nidificano vicino il terreno. Il fondo è composto di fogliame, con copertura di muschio e spighe. L'usignolo femmina costruisce il nido da sola.

Dove si può ascoltare il canto dell’usignolo?

L’ambiente migliore per ascoltare il canto dell’usignolo è il margine di un bosco. Ciò riguarda ogni regione del nostro territorio nazionale, dal Nord al Sud. Va detto che la primavera è il periodo migliore per poterlo ascoltare.

Difatti proprio in questo periodo dell’anno, nella fase di accoppiamento, il maschio dell’usignolo canta soprattutto nelle ore notturne, dal tramonto all’alba. Il canto serve infatti per delimitare il territorio e per attirare la partner.

Usignolo, canto.
Difatti proprio in questo periodo dell’anno, nella fase di accoppiamento, il maschio dell’usignolo canta soprattutto nelle ore notturne, dal tramonto all’alba. Il canto serve infatti per delimitare il territorio e per attirare la partner.

Nella tarda primavera inoltrata invece gli usignoli si possono sentire benissimo anche durante il giorno. Sia al mattino che durante il pomeriggio e la sera.

Uccello ammirato da tanti poeti

Il canto notturno melodioso dell’usignolo ha ammaliato tantissimi poeti ed esponenti del mondo della letteratura. Questo uccello, nel corso dei secoli, è diventato il simbolo degli innamorati e, di conseguenza, animale preferito dai poeti più romantici. Come Francesco Petrarca che nel suo Canzoniere dedica all’usignolo diversi versi.

Anche il famosissimo William Shakespeare nel suo dramma più celebre “Romeo e Giulietta” trasforma l’usignolo in una dolce scusa, tra i due innamorati, costretti a separarsi.