La vespa orientalis si espande verso Nord: rappresenta davvero una minaccia per l'apicoltura italiana?
In realtà questo animale c’è sempre stato nel Sud Italia, dalla Campania alla Sicilia. Solo che negli ultimi anni la vespa orientalis ha conquistato ampi territori a Nord del suo areale originale, raggiungendo pure diverse città del Nord Italia.
Come ogni anno con l’arrivo dell’estate in Italia si inizia a parlare, pure con una certa e ingiustificata isteria, del pericolo della Vespa orientalis, nota anche come calabrone orientale. Addirittura in alcune città del Nord, così come nella capitale, si è diffusa una certa psicosi.
In realtà questo animale c’è sempre stato nel Sud Italia, dalla Campania alla Sicilia. Quindi non c’è alcuna invasione. Solo che negli ultimi anni la vespa orientalis ha conquistato ampi territori a Nord del suo areale originale, raggiungendo pure diverse città del Nord Italia.
L’espansione della vespa orientalis verso Nord è dovuta al cambiamento climatico?
L’espansione verso Nord della specie è legata a un clima sempre più caldo degli ultimi decenni. Negli anni 6, a causa di un trend di raffreddamento climatico che colpì l'Europa meridionale, la vespa orientalis sparì completamente da città come Roma, Split e Skopje, tutte aree nelle quali era precedentemente segnalata.
Le recenti ondate di caldo favoriscono tuttavia l’espansione del calabrone orientale, in particolare nelle aree urbane soggette all'effetto isola di calore, che tende a rendere le città più grandi alcuni gradi più calde rispetto alla campagna circostante.
L'espansione delle aree urbane ha facilitato la risalita di vespa orientalis lungo lo stivale, anche aiutata dal trasporto accidentale umano, che l’ha portata da una città all’altra in un batter d’occhio.
Come comportarsi in caso di costruzione di un alveare nel balcone di casa?
In questo caso bisogna essere prudenti e responsabili. Se il nido costituisce un serio pericolo per la pubblica incolumità bisogna far intervenire i Vigili del fuoco. In caso contrario per la rimozione del nido servirà contattare una ditta specializzata nella disinfestazione che provvederà alla rimozione dell’alveare.
È importante semmai segnalarli e rimuoverli in primavera, quando le colonie sono ancora piccole, per limitare la diffusione di queste specie, soprattutto in aree urbane, dove possono costituire un problema sanitario.
Apicoltura a rischio?
Un problema serio riguarda proprio le api. Le larve della vespa orientalis si nutrono di api, cacciate per loro dalle operaie, in modo anche piuttosto brutale. Le api vengono di solito catturate in volo e subito decapitate e smembrate.
Il torace, ricco di muscoli e quindi di proteine, viene masticato e ridotto a un bolo con cui vengono nutrite le larve. Anche i bombi soccombono all’attacco dei calabroni, almeno del calabrone asiatico.
Solo che quest’ultimi, a differenza delle api, si sanno difendere dagli attacchi di questi grossi insetti. Quando vengono afferrati in volo si lasciano cadere a terra, in modo tale che l’impatto li fa liberare dalla morsa della vespa orientalis. Una tecnica ad hoc, che li aiuta a proteggersi dagli attacchi di questo predatore.
Al momento l’impatto di questo insetto si sta sentendo limitatamente nelle regioni del meridione, fra Campania e Sicilia, dove la presenza del calabrone orientale sta producendo una diminuzione della popolazione di api. Ma a breve la diffusione verso Nord potrebbe rappresentare un pericolo per chi pratica l’apicoltura.