La storia e le caratteristiche del limone interdonato, eccellenza della produzione agricola siciliana
Il limone è presente in Sicilia fin dal periodo arabo. Dapprima veniva impiegato come pianta ornamentale e per il consumo locale. Dalla metà del XVI secolo si pose al centro delle attività socioeconomiche dell’area, con lo sviluppo di una vera e propria attività di limonicoltura.
Il limone interdonato è una varietà di pianta di Limone Siciliano nata a seguito dell’innesto tra limone e cedro. L’idea venne intorno al 1860 al colonnello italiano Giovanni Interdonato, appassionato agrumicoltore che eseguì circa 200 innesti nei propri agrumeti, ubicati nei pressi di Alì Terme, un piccolo comune della fascia ionica messinese.
La produzione di limoni interdonato oggi si estende nella costa ionica del messinese, pochi km a sud di Messina, creando una economia produttiva di nicchia, con tanto di riconoscimento di marchio IGP.
La storia del limone in Sicilia
Il limone è presente in Sicilia fin dal periodo arabo. Dapprima veniva impiegato come pianta ornamentale e per il consumo locale. Dalla metà del XVI secolo si pose al centro delle attività socioeconomiche dell’area, con lo sviluppo di una vera e propria attività di limonicoltura.
Nel XIX secolo tutto il territorio della fascia ionica della provincia di Messina era conosciuto come la “terra dai giardini sempre verdi” e ogni aspetto della vita quotidiana gravitava intorno a questa particolare varietà, conosciuta allora anche come “limone speciale” o “fino”.
L’origine della cultivar del limone interdonato Messina IGP è attribuibile al periodo compreso tra il 1875 e il 1880, grazie all’intuizione del colonello Giovanni Interdonato, un grande appassionato di agrumi. Lui dedicò gli ultimi anni della sua vita al limone interdonato, facendolo conoscere al mondo.
Le caratteristiche del limone interdonato
Il limone interdonato Messina Jonica IGP si presenta con una buccia molto fine e liscia, tanto che viene chiamato anche Limone fino. Questo limone siciliano nasce dall’innesto di una marzia di Limone su un Arancio Amaro per ottenere un frutto ibrido naturale dal basso contenuto di acido citrico e dalla maggior quantità di acido ascorbico.
Questa caratteristica rende il limone interdonato monto più dolce e meno acido tanto che viene molto apprezzato e consumato dagli inglesi nel the ed è molto diffuso in cucina perché non copre i sapori e gli odori delle pietanze, esaltandone il gusto.
Per caratteristiche litologiche, microclimatiche e morfologiche, del territorio messinese, il limone interdonato matura molto velocemente, tanto che viene raccolto tra settembre e dicembre, sfruttando gli enormi vantaggi economici derivanti dalla scarsa offerta di prodotti sostituibili in quel periodo.
Usi del limone interdonato
La pezzatura media di un limone interdonato é medio/elevata, si presenta di forma ellittica con umbone pronunciato (chiamato anche naso del limone), all’interno i semi sono quasi assenti, ma ricco di succo. Si consiglia sempre di tagliare il Limone in verticale per ottenere la massima resa del frutto.
I limoni siciliani, in particola la varietà interdonato e il limone femminello di Siracusa, oltre ad essere utilizzati come frutto stesso vengono trasformati per essere impiegati nella preparazione di limoncello, grappe al Limone, persino nel cioccolato di Modica IGP, per la produzione di marmellate e anche più recentemente nell’ambito cosmetico.