La sonda spaziale Parker si è immersa nell’atmosfera solare, raggiungendo la minima distanza di 6 milioni di chilometri
Mai prima un oggetto artificiale si era avvicinato così tanto al Sole. Lo ha fatto la sonda spaziale Parker lo scorso 24 Dicembre, sorvolando il Sole ad una distanza di 6.1 milioni di chilometri.
E’ proprio il caso di dire che le dimensioni contano, ma per capire bisogna contestualizzare.
La Terra dista mediamente 150 milioni di chilometri dal Sole, pertanto ad una distanza di 6.1 milioni di chilometri raggiunta dal Parker Solar Probe, ci si è avvicinati al Sole di be 25 volte. Se vogliamo dirla differentemente, la sonda si è trovata a meno di 5 volte la dimensione del Sole stesso.
La missione è stata dedicata ad Eugene Newman Parker fisico solare che per primo ipotizzo' l'esistenza del vento solare.
Il Parker Solar Probe
È stata lanciata nell'Agosto del 2018 e dopo circa tre anni di viaggio, nel 2021 ha finalmente raggiunto gli strati più esterni dell’atmosfera solare, la corona solare.
Durante i sette anni di vita previsti per questo satellite, sono stati pianificati 7 “effetti fionda” da parte del pianeta Venere (uno all’anno) grazie ai quali la sonda compirà in totale 26 orbite attorno al Sole, ma via via più ellittiche in modo da avvicinarsi sempre di più al Sole ad ogni successiva orbita.
L’ultimo passaggio ravvicinato al Sole da parte della sonda è avvenuto il 24 marzo del 2024 ad una distanza di circa 7.3 milioni di chilometri. Nella mattina del 24 Dicembre 2024, durante l'ultimo passaggio, si è avvicinata a 6.1 milioni di chilometri con una velocità di quasi 200 km/s.
La sonda è in comunicazione con una stazione ricevente a Terra. La penultima comunicazione, che testimoniava come tutto stesse andando al meglio era avvenuta il 20 Dicembre; l’ultima comunicazione è avvenuta il 26 Dicembre a testimonianza che la sonda era sopravvissuta integra a questo avvicinamento.
A questo punto l’orbita della sonda Parker è all’interno dell’orbita di Venere, pertanto non sono previsti più ulteriori flyby con Venere e, quindi, nessuna ulteriore modifica dell’orbita. Sarà cura degli scienziati riuscire a mantenere la sonda sull’attuale orbita utilizzando il rimanente carburante.
Scopo della missione
Lo scopo dell’avvicinamento al Sole è di misurare il flusso del vento solare quanto più vicini alla superficie solare. La sonda e la sua strumentazione sono protetti da uno scudo termico rivolto verso il Sole, capace di resistere a temperature fino a 1500 gradi Celsius. Questo scudo riceve una quantità di energia per metro quadrato circa 475 volte maggiore di quella ricevuta da un metro quadrato di superficie terrestre.
Quindi gli strumenti di misura non sono rivolti direttamente verso il Sole, ma operano osservando dal retro dietro lo scudo termico.
Scopo della missione è lo studio del vento solare, cioè del flusso di particelle cariche soffiate dal sole nello spazio interplanetario. Il vento solare è costituito da elettroni, protoni, ma anche particelle alfa, cioè nuclei di elio. Si tratta quindi di un vento elettrico.
Il vento solare soffiato dal Sole in tutte le direzione giunge fino a Terra dove interagisce con il campo magnetico terrestre. Proprio quest’utimo funge da schermo, dirottando parte del vento verso le regioni a più alta latitudine dove, interagendo con la ionosfera, dà luogo al fenomeno delle aurore.
La strumentazione a bordo del Parker riesce a misurare la composizione di questo vento, la velocità e la direzione. Queste preziose informazioni vengono telemetricamente trasmesse dalla sonda a Terra dove, una volta registrate, vengono analizzate per comprendere meglio il vento solare.
Il grande vantaggio di misure di vento a così “piccola” distanza dalla superficie del Sole è di poter meglio correlare spazialmente le proprietà del vento con le strutture magnetiche della fotosfera. Queste misure permettono di capire dove si origini il vento, se dentro o fuori le macchie solari, se in corrispondenza di eventi energetici come i brillamenti.
Tutte informazioni che, se prese da Terra, mancano della necessaria risoluzione spaziale.