La foresta di Bialowieza, l'ultimo santuario naturale del bisonte europeo
La foresta di Bialowieza, vicino il confine fra la Polonia e la Bielorussia, è un ecosistema antichissimo, che copre una superficie di circa cento chilometri quadrati entro i confini della quale c’è la riserva speciale dei bisonti europei.
La foresta di Bialowieza, vicino il confine fra la Polonia e la Bielorussia, è un ecosistema antichissimo, che copre una superficie di circa cento chilometri quadrati entro i confini della quale c’è la riserva speciale. Questa è l’ultima area del vecchio continente dove ancora oggi è possibile osservare il bisonte europeo, dove qui è protetto e valorizzato.
Qui l'ambiente si è conservato intatto per millenni e riesce ancora a garantire un ecosistema, ancora del tutto incontaminato.
Ma un ambiente così piccolo è anche molto fragile. Proteggere la foresta e gli animali che la popolano è stata da sempre una priorità per le popolazioni di quei luoghi.
La nascita del santuario dei bisonti europei
Il primo atto legislativo a protezione di Bialowieza risale al 1538 e dopo varie vicissitudini, nel 1992 la foresta è diventata Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco e poi riconosciuta come Riserva della Biosfera. Da allora la foresta di Bialowieza è divenuto un autentico santuario per questi animali.
Il bisonte europeo è il più grande animale terrestre rimasto in Europa. E’ lungo quasi tre metri e alto più di due, pesa dai 300 ai 920 kg. È mediamente più alto e più pesante del bisonte americano, del quale è lontano parente, è un animale sociale e può vivere sia in gruppi misti che in branchi di soli maschi.
Le dimensioni delle mandrie variano a seconda dei fattori ambientali, ma in media comprendono dagli 8 ai 13 esemplari. Le mandrie di bisonte europeo non sono unità familiari. I vari gruppi interagiscono tra loro frequentemente, combinandosi e separandosi rapidamente dopo essersi scambiati alcuni membri.
Caratteristiche del bisonte europeo
Questa specie non difende i confini del proprio territorio e le aree occupate dai vari gruppi spesso si sovrappongono. Il nucleo dei territori è solitamente situato nelle vicinanze di prati o di fonti d'acqua.
Ma la sua maestosità non è nulla di fronte alle armi dell’essere umano che da secoli considera il bisonte una preda ambita tanto per le carni quanto per il pellame e per il corno, venduto a caro prezzo.
L’abbattimento dell’ultimo bisonte europeo nel 1927
Se non ci fosse la foresta di Bialowieza il bisonte europeo oggi lo potremmo considerare un animale estinto. L’ultimo bisonte europeo in natura fu ucciso nel 1927.
Alla fine della seconda guerra mondiale, la popolazione europea di bisonti aveva subito un declino tale da essere dichiarato estinto in natura, poiché la sua capacità di riproduzione appariva pressoché inesistente. La specie è sopravvissuta solo grazie agli esemplari che vivevano in cattività.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale si contavano solo 54 individui originati da 12 esemplari. In questo periodo iniziò il primo progetto di reintroduzione della specie in natura attraverso un intenso programma di riproduzione adottato dai giardini zoologici di tutta Europa. Il 13 Settembre del 1952 il primo bisonte fu rilasciato nella foresta di Bialowieza in Polonia.
Ma ancora oggi siamo lontani da poter dire di aver risollevato la specie dal pericolo di estinzione. Nel 1984 si poteva contare la scarsa cifra di 1.300 individui e nel 1999 soltanto 500. Alle soglie del nuovo millennio il bisonte era praticamente estinto in natura e l'animale più grande d'Europa, il cugino maggiore del bisonte americano, non aveva più la forza per difendersi di fronte al suo unico predatore naturale: l’uomo.