L'inverno nella città siberiana di Jakutsk, vivere con temperature di -50°C
Jakutsk si trova a poca distanza dalle celebri località più fredde del mondo abitato come Verchojansk, Ust’ Nera e il villaggio di Ojmjakon, conosciuti in tutto il mondo per le rigidissime temperature invernali che si misurano in questi luoghi.
Jakutsk è una città portuale della Siberia orientale, situata lungo le rive del fiume Lena, nella Siberia orientale. Uno dei simboli di questo grande centro abitato, capitale della Repubblica di Jacuzia, è senza ombra di dubbio il suo Mammoth Museum che ospita fossili millenari di mammut dal pelo lungo.
Il laboratorio sotterraneo dell'Istituto Melnikov Permafrost include un tunnel che conserva fossili, tra cui un cucciolo di mammut, a temperature sotto lo zero. Nel Museo storico culturale dei popoli settentrionali dello stato jacuto si possono ammirare fossili dell'era glaciale, tra cui mammut e rinoceronti.
Una delle capitali più selvagge del pianeta
La città di Jakutsk è ancora uno dei luoghi più selvaggi e ancora incontaminati del comparto siberiano centro-orientale. La città è sede di una università, di un museo e di una stazione meteorologica per lo studio del clima locale.
Essendo situata nel cuore della Jacuzia, Jakutsk gode di un clima continentale freddo, con inverni rigidissimi ed estati tiepide e umide. Jakutsk si trova a poca distanza dalle celebri località più fredde del mondo abitato come Verchojansk, Ust’ Nera e il villaggio di Ojmjakon, conosciuti in tutto il mondo per le rigidissime temperature invernali che si misurano in questi luoghi.
Clima estremo
A causa della sua spiccata continentalità d’inverno la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si aggira attorno i -42.9°C, mentre con l’arrivo dei primi tepori primaverili le temperature salgono sopra la soglia dei +0°C. Ma la temperatura minima assoluta è stata toccata nel febbraio del 1891, quando si registrò un valore di -64.4°C.
Nel mese più caldo dell’anno, luglio, la temperatura media si aggira sui +18.9°C. Proprio in questo periodo dell’anno, a cavallo con le festività natalizie, Jakutsk sperimenta le temperature più basse dell’intero anno per il consolidamento, nei bassi strati, in prossimità del terreno innevato, di un denso “cuscino di aria gelida” (“lake cold“), molto pesante, e duro da scalfire.
Nei giorni scorsi, grazie alla scarsa ventilazione nei bassi strati e alla presenza di cieli limpidi e sereni (ingredienti ideali per forti inversioni termiche nelle ore notturne), la temperatura vicino la città ha superato la soglia dei -40°C.
Queste temperature glaciali si sono accompagnate a una persistente nebbia ghiacciata, molto spessa, che ha avvolto l’area attorno la città, provocando drastiche riduzioni della visibilità orizzontale, anche a meno di 200-100 metri.
Il periodo del minimo termico annuale
Bisogna però sottolineare come proprio in questo periodo, fra l’ultima decade di dicembre e la prima parte di gennaio, entra nel vivo il periodo in cui statisticamente si raggiungono i grandi minimi termici annui sulle vaste distese continentali dell’Eurasia (effetto del minimo di soleggiamento che si raggiunge proprio in dicembre).
Mai come in questo periodo dell’anno è così facile sfondare il muro dei -60°C nel cuore più gelido della Siberia orientale e centrale. Non è un caso se proprio in questo periodo in diverse città e villaggi siberiani la colonnina di mercurio può agevolmente varcare la soglia dei -50°C.
Nei prossimi giorni il passaggio di alcuni sistemi frontali, a carattere freddo, legati all’attività ciclonica del “lobo siberiano” del vortice polare, potrebbe dare luogo anche a delle nevicate sparse, prevalentemente di debole e moderata intensità.