La misteriosa energia oscura del nostro universo sembrerebbe prodotta dai buchi neri: la conferma da un recente studio
Dopo un anno di raccolta dati sembra proprio che questi confermino la teoria per cui alla base dell’energia oscura del nostro universo ci siano i buchi neri, fonte di questa misteriosa energia.
Sappiamo bene come la nostra conoscenza dell’universo sia ancora molto vaga. Molto spesso vengono teorizzati fenomeni, oggetti, materia o energia per giustificarne alcuni aspetti che altrimenti non sapremmo come spiegare.
È questo anche il caso dell’energia oscura, un’ipotetica forma di energia diffusa omogeneamente nello spazio ma non direttamente rilevabile.
Questa energia è stata teorizzata per giustificare l’espansione accelerata dell’universo e dovrebbe rappresentare quasi il 70% della massa-energia dell’universo stesso, anche se ancora non sappiamo bene cosa sia e rappresenta il più grande mistero dei nostri tempi.
Da dove arriva tutta questa energia oscura?
L’ipotesi dei ricercatori è che se, come affermato dalla teoria dell’inflazione cosmologica, nelle prime fasi del Big Bang una misteriosa energia ha guidato l’iniziale espansione esponenziale dell’universo, ora potrebbe avvenire il contrario, ovvero la materia di una stella massiccia durante il collasso gravitazionale potrebbe diventare nuovamente energia.
Proprio a tal proposito i ricercatori hanno pubblicato sulla rivista Journal of Cosmology and Astroparticle Physics un nuovo studio che sembrerebbe confermare questa teoria del Big Bang al contrario. Questa ulteriore prova a favore di questa ipotesi è giunta dopo che i ricercatori hanno analizzato il primo anno di raccolta dati del Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI), un particolare strumento montato sul telescopio Mayall dell’Osservatorio Nazionale di Kitt Peak, nel deserto di Sonora, in Arizona.
Analizzando questi dati è emerso che la densità di energia oscura è aumentata nel tempo ma gli scienziati non hanno ancora scoperto nel dettaglio come questo accada. Insieme all’aumento di energia oscura c’è stato anche l’aumento del numero e della massa dei buchi neri si è quindi pensato che le due cose fossero legate.
Gli scienziati hanno quindi cercato le prove di questa correlazione e l’hanno fatto analizzando i dati relativi a decine di milioni di galassie distanti osservate dal DESI e dai suoi 5.000 occhi robotici.
Una delle particolarità di DESI è che è in grado di osservare com’era l’universo miliardi di anni fa, fornendoci quindi dati estremamente precisi sulla velocità di espansione dell’universo, sfruttabili poi per dedurre la variazione di energia oscura nel tempo.
L'energia oscura sembrerebbe prodotta dai buchi neri
Confrontando quindi i dati di DESI e il numero di buchi neri formatisi durante tutta la storia dell’universo in seguito al collasso di stelle massicce i ricercatori si sono resi conto che i due fenomeni erano risultati coerenti.
Tra gli aspetti più importanti e innovativi di questa ricerca è che sono stati esaminati soprattutto buchi neri “giovani”, formatisi in un’epoca in cui la formazione stellare era ormai avviata da tempo.
L’energia oscura nasconde ancora numerosi misteri e questo filone di ricerca è solo all’inizio. La relazione tra buchi neri e questa energia misteriosa rende l’argomento ancora più intrigante e sicuramente in futuro sentiremo sempre più spesso parlare di studi che trattino proprio questa correlazione che rimane tra le più affascinanti in assoluto.
Riferimenti allo studio:
Kevin S. Croker et al JCAP10(2024)094 . DESI dark energy time evolution is recovered by cosmologically coupled black holes.
DOI 10.1088/1475-7516/2024/10/094