C'è un lago in Italia che è diventato rosso: svelato il mistero!
Il lago d'Averno, situato nella caldera vulcanica dei Campi Flegrei, alle porte di Napoli, si è colorato di rosso. Il fenomeno non è però dovuto al vulcanismo né agli ultimi terremoti che hanno destato preoccupazione nell'area di Pozzuoli. Ecco svelato il mistero.
Negli ultimi giorni un lago situato in Italia, nei pressi di Napoli, si è colorato di rosso e le foto diffuse sulle reti sociali hanno suscitato stupore ed anche qualche timore. Si tratta del lago di Averno, un lago vulcanico situato nel comune di Pozzuoli, in Campania, nell'area dei Campi Flegrei, dove nelle ultime settimane ci sono stati diversi terremoti e si è riparlato del fenomeno del bradisismo. Nonostante il lago sia di natura vulcanica, ospitato all'interno di un cratere (come avviene per molti laghi della fascia tirrenica italiana), il fenomeno non è associato al vulcanismo e non c'è da preoccuparsi.
Il lago vulcanico di Averno si tinge di rosso, ma non c'entra il vulcanismo
Nelle ultime settimane ci sono stati alcuni terremoti avvertiti dalla popolazione nell'area dei Campi Flegrei, territorio vulcanico densamente abitato, e si è riparlato della crisi bradisismica degli anni '80 che creò tanti danni, ed anche dell'ultima eruzione nella zona, quella del Monte Nuovo nel 1538. I due eventi sismici di magnitudo maggiore si sono verificati a marzo, con Md 3.5 e Md 3.6, ed epicentro nell'area vulcanica dei Campi Flegrei, entrambi molto superficiali con un ipocentro a meno di 3 km.
All'origine della colorazione del lago di Averno però, non ci sarebbe l'attività vulcanica e neanche i terremoti delle ultime settimane. Come indicato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ad inizio aprile, il fenomeno non è legato al bradisismo né ad altri fenomeni vulcanici, ma si tratta di un fenomeno stagionale causata dalla proliferazione di alcuni tipi di alghe. Il fenomeno, noto anche come eutrofizzazione, avviene stagionalmente quando si verificano determinate condizioni climatiche. Qui sotto, la foto pubblicata da "Il mondo dei terremoti".
Il sito di divulgazione scientifica e geologica "GeoPop", ha riportato che il motivo della colorazione rossa è connesso alla fioritura di un’alga, la specie Planktothrix rubescens, un cianobatterio che presenta un pigmento fotosintetico di colore rosso, una micro-alga che fiorisce in genere nei mesi invernali e primaverili. Non è la prima volta che nel lago d’Averno si verifica questo fenomeno di fioritura algale (è successo, ad esempio, nel 2007 e nel 2017).
Il lago "senza uccelli", luogo di leggende greche e romane
Come spiegavamo all'inizio dell'articolo, il lago d'Averno è un lago di origine vulcanica che si trova nella grande caldera vulcanica dei Campi Flegrei, vicino Napoli. Le sue acque sono immobili ed è circondato da alti versanti, che sono i fianchi dell'antico cratere. Il nome Averno deriva dal greco, ed il significato letterale è "senza uccelli", perché secondo l'antica leggenda le esalazioni di gas vulcanici provenienti dalla zona uccidevano gli uccelli in volo. I Greci localizzarono proprio qui diverse leggende secondo cui l'Averno era l'ingresso all’oltretomba. Anche i poeti latini, come Virgilio, collocarono qui l'ingresso leggendario agli Inferi.
I Campi Flegrei, un super vulcano alle porte di Napoli
A differenza del più noto Vesuvio, i Campi Flegrei non sono caratterizzati da un unico edificio vulcanico principale, ma sono un campo vulcanico molto vasto attivo da più di 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati all'interno e in prossimità di un'area depressa chiamata caldera. Una caldera è una vasta depressione vulcanica che si forma per il collasso di una camera magmatica situata in profondità, svuotatasi a seguito di enormi eruzioni.
Il nome Campi Flegrei, dal greco letteralmente "campi ardenti", denota la natura vulcanica dell'area e la presenza di numerose fumarole e acque termali, ben note e sfruttate nell’antichità. Il lago di Averno si posiziona all'interno di questa vasta area vulcanica, ed è un anello di tufo situato a circa 800 metri dalla costa, lungo il margine occidentale della caldera dei Campi Flegrei. Secondo quanto riporta l'INGV, è uno tra i vulcani più recenti della terza epoca di attività della caldera.