Inondazioni ma anche isolamento tra i rischi del riscaldamento globale
Lo scioglimento dei ghiacciai sta avendo come conseguenza l'innalzamento del livello del mare e, conseguentemente, determinerà l'inondazione di città e regioni costiere. Tuttavia, oltre al rischio inondazione esiste anche un rischio isolamento, ancora trascurato dalle politiche di adattamento al clima.
Il riscaldamento globale dell’atmosfera e del mare sta causando, tra le più evidenti conseguenze, lo scioglimento dei ghiacciai continentali (i cosiddetti "ice sheets").
Con l’attuale ritmo di scioglimento di 845 Gt (Gigatonnellate) di ghiaccio all’anno il livello dei mari si sta innalzando di 2.3 mm all'anno. Dal 1993 il livello medio del mare si è già innalzato di circa 10 cm (secondo fonti NASA).
Immediata conseguenza dell'innalzamento del livello dei mari è l’inondazione delle regioni costiere in tutti i continenti. Esistono in rete diversi simulatori, come “Flood map", che mostrano in qualunque regione cosa comporterebbe l’innalzamento dei mari in termini di inondazioni.
Tuttavia, ancor prima dell’inondazione il problema non meno grave sarà l’isolamento prodotto dall’innalzamento del livello del mare. Questo aspetto, trascurato negli ultimi due decenni dalle politiche di adattamento al clima, solo recentemente sta ricevendo la giusta attenzione.
Cosa intendiamo per rischio isolamento
Un team di ricercatori delle Università di Canterbury (Nuova Zelanda) e dell’Università del Maryland (USA) ha recentemente pubblicato sulla rivista Nature Climate Change (numero Marzo 2023, nell'articolo "Il rischio di isolamento accresce il fardello previsto dall'innalzamento del livello del mare") i risultati di un interessante studio.
Da questo studio si evince che gli effetti sociali dell’innalzamento del livello dei mari sono fortemente sottovalutati se non si tiene conto anche del rischio di isolamento, che precede ed è strettamente legato al rischio di inondazione.
L’isolamento urbano, strettamente legato alle inondazioni, potrebbe accadere molto prime di queste ultime.
Cosa suggerisce questo studio
Il gruppo di ricerca suggerisce che oltre alla quantificazione del rischio inondazione è necessario quantificare anche il rischio di isolamento, il quale ancor prima dell'inondazione delle abitazioni, potrebbe produrre effetti quali migrazioni di massa, sostanziali disagi sociali, ed esacerbare le diseguaglianze.
Questo rischio isolamento viene quantificato, ad esempio, calcolando l’aumento dei tempi e dei chilometri di percorrenza necessari ai pendolari per raggiungere gli stessi luoghi con percorsi alternativi a quelli inondati; o calcolando il numero di strutture lavorative, scolastiche e sanitarie non più raggiungibili.
Naturalmente, questo studio viene effettuato città per città e all'interno di ciascuna città, quartiere per quartiere, o calcolando il rischio per i sistemi di drenaggio di essere ostruiti dall'innalzamento del livello dei mari.
Qualora queste infrastrutture venissero esposte alle acque sotterranee, soprattutto saline, ne subirebbero danni sostanziali. Poiché queste infrastrutture sono spesso posizionate lungo le strade, la loro inondazione comporterebbe l’isolamento di interi quartieri che, sebbene non inondati, perderebbero servizi quali elettricità, acqua potabile e di scarico, internet e così via.
I residenti che sperimentano l'isolamento, anche se la loro casa rimane asciutta, potrebbero non poter più restare nelle loro case per la mancanza dei servizi fondamentali e quindi costretti a spostarsi altrove. Questa necessità di spostarsi sarebbe fattibile dalle classi più abbienti esacerbando in questo modo l'ineguaglianza sociale.
Si calcola che negli USA tra 750.000 e 1.500.000 di persone sono a rischio isolamento entro il 2050 e fino a 12 milioni nel 2100.
Molte regioni considerate a basso rischio inondazione, possono risultare ad alto rischio isolamento il che comporterebbe una migrazione di massa di gran lunga superiore a quella attualmente stimata e basata solo sulle zone a rischio inondazione.
In sintesi
Questo recentissimo studio avverte che basarsi solo sul rischio inondazione, trascurando quello di isolamento, potrebbe sottostimare di molto l’impatto negativo economico e sociale legato all’innalzamento del livello del mare, come anche sovrastimate la tempistica di inizio di questa emergenza.
Ne segue che a causa dell'isolamento molti Stati potrebbero trovarsi impreparati o sottostimare di parecchio le risorse economiche necessarie per affrontare un evento che risulterà essere di proporzioni ben maggiori.