Ingegneri svelano il potere delle piante per combattere l'inquinamento da sale nelle strade e nelle acque piovane
I ricercatori hanno esaminato i bacini di ritenzione delle acque piovane in Virginia, concentrandosi sugli impatti dei sali stradali su piante, terreni e qualità dell'acqua: ecco i risultati sorprendenti.
L'inquinamento salino delle acque dolci è una fonte di preoccupazione crescente in tutto il mondo. L'eccesso di sale non solo danneggia le piante e degrada il terreno, ma mette anche a rischio la qualità dell'acqua. I sali utilizzati sulle strade urbane per sciogliere il ghiaccio in inverno compromettono i processi di filtrazione e contaminano i bacini di ritenzione utilizzati per trattare il deflusso delle acque piovane urbane, creando problemi di salute e sfide infrastrutturali.
Cos'è la fitorimediazione?
La fitorimediazione, o fitorisanamento, è la decontaminazione del suolo, la depurazione delle acque reflue o la pulizia dell'aria interna, attraverso l'uso di piante, siano esse piante vascolari o alghe.
Uno studio finanziato dal programma di ricerca Growing Convergence della National Science Foundation ha studiato i bacini di ritenzione delle acque piovane nella Virginia settentrionale, negli Stati Uniti, e ha analizzato gli impatti dei sali stradali sulle piante, sui terreni e sulla qualità dell'acqua nei sistemi infrastrutturali verdi.
Una ricerca pubblicata su Science of the Total Environment dimostra che i livelli di sale nei sistemi infrastrutturali verdi minacciano le comunità vegetali.
La resilienza delle piante
I ricercatori hanno studiato 14 bacini di ritenzione nella Virginia settentrionale e hanno misurato i livelli di sale nell'acqua, nel terreno e nei tessuti vegetali durante quattro stagioni. Questi bacini garantiscono il drenaggio di diversi tipi di terreno, tra cui strade, parcheggi e aree verdi.
La ricerca ha scoperto che i bacini idrografici che drenano l'acqua dalle strade presentavano i livelli più elevati di sale, provocando un notevole stress alle piante. In secondo luogo, i parcheggi presentavano livelli moderati di sale, mentre i bacini idrografici che drenano le aree verdi presentavano poco o nessun stress salino.
Delle 255 specie vegetali identificate nei bacini, 48 specie autoctone hanno mostrato la capacità di tollerare elevate concentrazioni saline. Le tife hanno assorbito notevoli quantità di sale, notevolmente maggiori rispetto ad altre specie. Durante la ricerca, solo il 19% delle piante autoctone ha mostrato tolleranza ad alte concentrazioni di sale.
Questo studio fornisce informazioni preziose sull'interazione tra piante, inquinamento salino e infrastrutture verdi. Comprendendo come le piante tollerano ed elaborano il sale, saremo più vicini allo sviluppo di soluzioni sostenibili per proteggere gli ecosistemi di acqua dolce.
Le piante possono risolvere il problema della salinità?
Da un bacino fittamente piantumato di tife è stato possibile rimuovere solo il 5-6% del sale stradale sparso durante l'inverno. Ciò suggerisce che il fitorisanamento non risolve il problema dell'inquinamento da sale, ma può integrare strategie più ampie di gestione del sale.
Le piante da sole non risolvono il problema, ma svolgono un ruolo fondamentale nelle strategie di gestione integrata. Possono guidare scienziati ambientali, urbanisti e ingegneri nella progettazione di sistemi di gestione delle acque piovane più efficaci per gestire il deflusso, ridurre l'inquinamento salino e creare città più verdi e resilienti.
Il cambiamento climatico può anche alterare la dinamica dello stress salino nei sistemi di drenaggio delle acque piovane. Con l'arrivo di inverni più miti alle medie latitudini, con più pioggia e meno neve, la quantità di sale sparsa sulle strade diminuirà e, con essa, i livelli di sale nei bacini idrografici.
Tuttavia, le regioni del mondo con una persistente coltre di neve potrebbero continuare a dover affrontare sfide significative. Tra questi rientrano ritardi nello scongelamento e nella germinazione delle piante, che potrebbero influire sui profili di stress salino e sulla capacità di fitodepurazione.
Riferimenti allo studio:
S. Long, M.A. Rippy, L. Krauss, M. Stacey, K. Fausey, The impact of deicer and anti-icer use on plant communities in stormwater detention basins: Characterizing salt stress and phytoremediation potential, Science of The Total Environment, Volume 962, 2025, 178310, ISSN 0048-9697, https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2024.178310.