Il microsatellite LICIACube ha vinto il premio “Missione smallsat”

LICIACube, il piccolo satellite della famiglia dei “cubesat” pochi giorni fa ha vinto il premio internazionale come missione smallsat dell’anno promosso dall’AIAA.

LICIACube
Il microsatellite LICIACube e i suoi numerosi successi

L’American Institute of Aeronautics and Astronautics (AIAA) pochi giorni fa ha deciso di premiare il piccolo satellite italiano LICIACube come “missione dell’anno”.

La missione del LICIACube è stata coordinata e gestita dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il satellite è stato progettato, costruito e operato dalla società Argotec negli stabilimenti di Torino, con un team scientifico guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Il coinvolgimento di LICIACube nella missione DART

Questo però non è l’unico successo del piccolo satellite, infatti il Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids (appunto LICIACube) appartiene alla famiglia dei “cubesat” facente parte del carico della missione DART della NASA, la prima missione di difesa planetaria con l’obiettivo di verificare se l’impatto di un veicolo possa deflettere con successo un asteroide in collisione con la Terra, che sappiamo essere stata un enorme successo.

Infatti il bersaglio della missione era l’asteroide binario 65803 Didymos, composto da un corpo principale di 780 metri di diametro e da un secondo asteroide più piccolo dal diametro di 160 metri. Proprio quest’ultimo, il più piccolo era il vero target della missione che voleva studiare gli effetti della collisione sia con il corpo su cui avveniva l’impatto che sul moto generale del sistema binario composto dai due corpi.

Quindi il nostro piccolo satellite, delle dimensioni di una scatola di scarpe, è stato lanciato insieme a DART il 24 novembre del 2021 e ha viaggiato insieme al satellite principale fino a 15 giorni prima dell’impatto con l’asteroide, quando si è separato, si è attivato e ha iniziato ad operare autonomamente.

LICIACube e i suoi numerosi successi

È stato infatti lui a fornirci oltre 600 immagini degli effetti dell’impatto in termini di detriti sollevati effettuando un passaggio ravvicinato ad una distanza di appena 57 km dall’asteroide colpito e ad una velocità di quasi 7 km/s. Questo grazie alle due fotocamere in dotazione al nano-satellite i cui nomi richiamano quelli dei due protagonisti della saga di Guerre Stellari: Luke, a colori e Leia in scala di grigi, le quali era previsto acquisissero circa 230 immagini e che hanno ben superato.

È quindi grazie a lui che siamo riusciti a ricostruire la forma dell’asteroide comprendendo anche alcune caratteristiche cruciali sulla natura del piccolo corpo celeste.

Non solo, è stata anche la prima volta che un satellite così piccolo tentava una missione simile nello spazio profondo ed è stato anche il primo satellite italiano a operare oltre le orbite intorno alla Terra.

Insomma, questo piccolo gioiello tutto italiano nella sua breve vita ha già raggiunto e superato numerosi traguardi e chissà quali altri successi riuscirà a raggiungere.