Il fascino della farfalla Apollo, vero e proprio relitto dell'era glaciale

Per la sua bellezza e per le innumerevoli sottospecie e forme descritte, ha sempre destato grande interesse e curiosità in entomologi o semplici appassionati. Viene considerata un vero e proprio relitto dell’era glaciale.

Farfalla Apollo.
Le farfalle Apollo adulte si possono vedere volare nel periodo tra maggio a settembre, periodo in cui si nutrono di nettare dei fiori di varie piante come i cardi selvatici.

La farfalla apollo è diffusa su tutti i principali massicci montuosi europei e dell’Asia Centrale, tra i 500 e 2500 m di quota. In Italia la si trova fra Alpi e Appennini, mentre una sottospecie è presente sulle aree montane della Sicilia.

Questa farfalla è contraddistinta da una livrea bianca, e da ali punteggiate di piccole macchie nere nella zona anteriore e di due o più grandi macchie rosse, circolari e bordate di nero, mentre l'estremità delle ali anteriori spesso sono trasparenti, soprattutto nella femmina. L'apertura alare della farfalla è tra i 50 e gli 80 mm.

Un relitto dell’era glaciale

La farfalla apollo è considerata un vero e proprio relitto dell’era glaciale. Oggi viene considerata una specie minacciata. La causa principale di minaccia è costituita dal rimboschimento che, in diverse aree del suo areale europeo, ha ridotto gli ambienti aperti adatti alla sua sopravvivenza.

Come accade nel nostro Appennino dove, per il naturale avanzare del bosco dovuto all’abbandono delle montagne, gli ambienti tipici dell’apollo si sono ridotti, spostandosi a quote più elevate.

Un altro fattore di minaccia per questa farfalla è dato dal disturbo antropico, soprattutto in aree a forte vocazione turistica, come il forte traffico veicolare.

Farfalla Apollo.
Questa specie, prettamente montana, predilige i prati e le vallate fiorite, ma anche pendii rocciosi. Come le altre specie del suo genere, è vulnerabile per l'isolamento successivo all'ultima era glaciale, ma nei luoghi dove presente risulta abbastanza comune.

Per la sua bellezza e per le innumerevoli sottospecie e forme descritte, ha sempre destato grande interesse e curiosità in entomologi o semplici appassionati. E anche l’eccessivo prelievo di esemplari a fini collezionistici può essere considerato un ulteriore fattore di minaccia, soprattutto per piccole popolazioni locali già stressate dal punto di vista ecologico.

Alcune caratteristiche di questi splenditi esemplari

Le farfalle Apollo adulte si possono vedere volare nel periodo tra maggio a settembre, periodo in cui si nutrono di nettare dei fiori di varie piante come i cardi selvatici.

Frequentando le nostre montagne in questo periodo dell’anno (fra maggio e settembre), si può facilmente riconoscere per le sue grandi dimensioni, la livrea bianca e le sue ali punteggiate da piccole macchie nere nella zona anteriore e di due o più grandi macchie rosse, circolari e bordate di nero.

Se qualche individuo vi passa vicino in volo si potrà udire il suo caratteristico fruscio che la farfalla produce con le sue ampie ali, spesso anche mentre si alimenta sui fiori.

Il bruco dell’Apollo, invece, è caratterizzato da una livrea nera a macchie gialle, che dopo aver svernato all'interno dell'uovo, a partire dalla primavera vive mangiando le foglie di piante succulente che crescono tra le rocce, per poi trasformarsi in crisalide ed infine in farfalla in estate.

Distribuzione e habitat

Questa specie, prettamente montana, predilige i prati e le vallate fiorite, ma anche pendii rocciosi. Come le altre specie del suo genere, è vulnerabile per l'isolamento successivo all'ultima era glaciale, ma nei luoghi dove presente risulta abbastanza comune.

Tipica delle alte quote, è presente dai 400 ai 2500 metri, sebbene sia di gran lunga più presente al di sopra dei 1000 metri. Queste farfalle sono presenti sui Monti della Spagna, in Francia, attorno il Massiccio Centrale, e su tutte le catene montuose dell’Italia, inclusi i rilievi della Sicilia.

Ma esemplari di farfalla apollo sono presenti pure nei Balcani, sui Carpazi, così come in Estonia, la Finlandia meridionale ed alcune zone della Scandinavia, nel Caucaso, nella Siberia orientale e nel Tien Shan.