Il devastante fenomeno meteorologico che si sta spostando sempre più verso sud, mettendo a rischio milioni di persone
Un nuovo studio rivela che i cicloni tropicali atlantici si stanno formando più a sud e questo spostamento potrebbe mettere a rischio i paesi meno preparati alle tempeste estreme.

Negli ultimi quattro decenni, la zona di origine degli uragani nell'Oceano Atlantico si è spostata verso sud. Questa è la conclusione di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista npj Climate and Atmospheric Science. La ricerca avverte che questo inaspettato spostamento del punto di genesi delle tempeste potrebbe aumentare il rischio di gravi conseguenze nei paesi dei Caraibi, dell'America Centrale e degli Stati Uniti meridionali.
I ricercatori hanno riscontrato uno spostamento verso sud di 0,114 gradi di latitudine all'anno nelle zone di formazione degli uragani nell'Atlantico. Ciò significa che negli ultimi 43 anni gli uragani hanno iniziato a formarsi, in media, circa 555 chilometri più a sud rispetto a prima. È stato rilevato anche uno spostamento verso est di 0,218 gradi di longitudine all'anno.

La scoperta è sorprendente perché in altri bacini oceanici, come il Pacifico settentrionale e l'Oceano Indiano, la tendenza è stata opposta: i cicloni tropicali si sono spostati verso i poli a causa del riscaldamento globale.
Le cause? Il riscaldamento globale e il suo effetto domino
La ricerca ha individuato un fattore chiave alla base di questo movimento: la diminuzione del wind shear verticale nell'Atlantico settentrionale tropicale. Il wind shear è la variazione della velocità o della direzione del vento in base all'altezza e spesso ostacola la formazione degli uragani.
Tuttavia, nell'Atlantico settentrionale meridionale, questa forza di taglio è diminuita, facilitando la formazione di tempeste a latitudini più basse. La causa di questo cambiamento è il riscaldamento globale. L'analisi ha mostrato che le regioni subtropicali (tra i 15° e i 30° di latitudine nord) si stanno riscaldando più velocemente delle regioni tropicali vicine all'equatore.
Questo riscaldamento differenziale ha indebolito il gradiente termico nord-sud, un fattore chiave che influenza il wind shear. Di conseguenza, l'atmosfera è diventata più stabile, trattiene più calore e ostacola meno la formazione di uragani nel sud.

Gli scienziati guidati da Xi Cao, professore associato presso l'Istituto di fisica atmosferica dell'Accademia cinese delle scienze, hanno analizzato gli uragani dal 1979 al 2022, utilizzando i dati del set di dati IBTrACS, che registra la posizione e l'intensità degli uragani a intervalli di sei ore.
Si sono concentrati sulla stagione degli uragani, che va da giugno a novembre, e hanno integrato la loro analisi con informazioni provenienti dalla rianalisi atmosferica ERA5 e dal database Extended Reconstructed Sea Surface Temperature. Per assicurarsi che il cambiamento osservato non facesse parte della variabilità climatica naturale, hanno confrontato i dati di 39 modelli climatici.
Hanno scoperto che la diminuzione del wind shear verticale si è verificata solo nelle simulazioni che includevano l'impatto umano sul clima, non in quelle che escludevano questi fattori. Ciò conferma che il cambiamento climatico indotto dall'uomo è il principale motore di questa tendenza.

Il movimento verso sud degli uragani implica che regioni come i Caraibi, parti dell'America Centrale e la parte settentrionale del Sud America potrebbero dover affrontare più tempeste in futuro. A differenza della costa del Golfo degli Stati Uniti, che ha sviluppato un'infrastruttura più adatta ad affrontare gli uragani, molte di queste regioni hanno meno risorse e meno piani per gli eventi estremi.
Oltre all'aumento della frequenza degli uragani in queste aree, lo studio suggerisce che le tempeste potrebbero continuare a spostarsi più a sud durante il loro sviluppo, anche quando raggiungono la loro massima intensità. Ciò potrebbe aumentare il rischio di mareggiate, inondazioni e perdite economiche nelle comunità costiere.
Incertezza sul futuro
Sebbene lo studio abbia rilevato una chiara tendenza negli ultimi quattro decenni, le proiezioni future sono meno conclusive. I modelli climatici ad alta risoluzione non mostrano una continuazione significativa dello spostamento verso sud oltre il 2050, il che suggerisce che il modello potrebbe stabilizzarsi.
Tuttavia, i ricercatori avvertono che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere come si evolverà la genesi degli uragani in un clima sempre più caldo. In un contesto in cui il cambiamento climatico sta alterando i modelli meteorologici globali, adattarsi a questi cambiamenti sarà fondamentale per ridurre l'impatto di futuri eventi estremi.
Riferimenti allo studio
The southward shift of hurricane genesis over the northern Atlantic Ocean. npj Clim Atmos Sci 8, 37 (2025). Cao, X., Wu, R., Jiang, X. et al.