Ci siamo sbagliati sul perché Marte è rosso? La possibile risposta nella presenza di abbondante acqua sul pianeta

Il colore rosso del pianeta Marte testimonia una passata abbondanza di acqua. Infatti, si è scoperto che la polvere rossa del pianeta è dovuta alla presenza di ferridrite che si forma in ambiente umido, piuttosto che all'ematite come si riteneva finora.

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Immagine del pianeta Marte ripresa dal telescopio spaziale Hubble. Credit: Credit: NASA/ESA, J. Bell (Cornell U.) and M. Wolff (SSI)

Il pianeta Marte è anche noto come “il pianeta rosso”. Nel cielo notturno, a differenza degli altri pianeti visibili ad occhio nudo (cioè tutti con esclusione di Nettuno e del pianeta nano Plutone), Marte lo si riconosce per il suo caratteristico colore rosso.

Il colore rosso è ancor meglio visibile nelle immagini riprese dalle sonde che orbitano attorno al pianeta (ad esempio il Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa, il Mars Express e il Trace Gas Orbiter dell'Agenzia Spaziale Europea), per studiare la superficie, come anche nelle immagini riprese dai rover che ne stanno esplorando la superficie Curiosity, Pathfinder e Opportunity.

Sapevamo già da tempo che questo caratteristico colore rosso del pianeta Marte fosse dovuto alla presenza di polveri ricche di ossido di ferro (quella che comunemente chiamiamo ruggine). Tuttavia, un recente studio ha dimostrato che questa polvere si è formata quando il pianeta era ricco di acqua.

Quindi, il colore rosso del pianeta è un'ulteriore prova indiretta di quanto abbondante fosse l’acqua su Marte e di come su questo ci fossero condizioni potenzialmente idonee alla vita. Due sono i composti responsabili del colore rosso: la ferridrite e l’ematite

Cosa rende rosso il colore di Marte

L’ematite è un ossido del Ferro (Fe2O3) che si trova su Marte sotto forma di minerale. Questo nome deriva dalla parola greca αἷμα che significa sangue. Si tratta di un minerale presente anche sulla Terra. Esistono miniere di ematite sull’isola d’Elba, nei vulcani, sulle Alpi.

L’ematite si forma grazie alla presenza di Ferro ed Ossigeno. Tuttavia, caratteristica dell’ematite è la sua formazione in ambienti prevalentemente asciutti, poveri di acqua.

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Tipico colore rossastro della superficie di Marte ripreso dal rover Curiosity della NASA. Credit: NASA

Diversamente, la ferridrite (Fe3+2O3·½(H2O) si forma in ambienti ricchi di acqua ed anch’essa è presente sotto forma di minerale dal colorito rossastro.

La ferridrite è presente anche nell'uomo e viene formata all'interno della ferritina, che è una proteina citoplasmatica deputata all'immagazzinamento del ferro.

La scoperta interessante fatta da un team internazionale di ricercatori della Brown University negli Stati Uniti e dell'Università di Berna in Svizzera, recentemente pubblicata sulla rivista Nature Communications, è che il colore rosso del pianeta Marte sia dovuto più alla ferridrite che alla ematite.

Quindi, la maggiore frazione dei minerali che danno alla superficie di Marte una tonalità rossa si sarebbe formata più anticamente, quando sulla superficie del pianeta era abbondante la presenza di acqua.

Il fatto che il rosso del pianeta sia dovuto alla ferridrite è una prova importante, seppur indiretta, del fatto che anticamente l'acqua su Marte doveva essere molto abbondante.

Successivamente, quando questa divenne scarsa subentrò il processo di formazione dell’ematite.

Questa prova di un'antica abbondanza di acqua si somma ad altre prove come ad esempio la scoperta da parte del rover cinese Zhurong di lunghe spiagge sulla superficie marziana a testimoniare la presenza di vasti oceani, o la scoperta da parte della sonda Mars Express di enormi depositi di acqua ghiacciata sotto la superficie del pianeta e che se, ipoteticamente dovessero sciogliersi, basterebbe per ricoprire l’intera superficie con un oceano profondo fino a 2.7 metri.

Come si è giunti alla ferridrite

Usando le immagini raccolte dalle sonde in orbita attorno a Marte e i dati di analisi dei campioni raccolti dai rover, gli scienziati hanno fatto esperimenti di laboratorio in cui, simulando il suolo marziano, hanno analizzato il modo con cui la luce (solare) interagisce con la ferridrite in ambiente umido.

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Tracce sulla superficie e marziana tipiche di un passato scorrimento di acqua. Credit: ESA/DLR/FU Berlin

Lo spettro dei minerali sintetizzati in laboratorio e mescolati con basalto è stato confrontato con quello dei minerali presenti su Marte, trovando un buon accordo.

In parole semplici, in laboratorio sono stati creati minerali con diverse combinazioni di ingredienti e si è trovato che la combinazione con la ferridrite è quella che mostra proprietà più simili alla polvere marziana.

Conferma ai risultati di questo studio arriverà quando i campioni prelevati da Perseverance saranno disponibile a Terra per una loro analisi diretta.

Riferimento allo studio:

Detection of ferrihydrite in Martian red dust records ancient cold and wet conditions on Mars. Nature Communications volume 16, Article number: 1712 (2025)- https://www.nature.com/articles/s41467-025-56970-z