Il cambiamento climatico sta rendendo gli italiani un popolo sempre più allergico: ecco perché

Negli ultimi anni, il numero di persone colpite da patologie allergologiche è aumentato vertiginosamente, la colpa è dovuta al cambiamento climatico.

Allergie.
La stagione delle allergie si allunga e si intensifica, iniziando fino a 25 giorni prima in primavera e prolungandosi di circa 20 giorni in autunno.

Le allergie respiratorie sono sempre più diffuse e colpiscono 9 milioni di italiani. E il cambiamento climatico, con una riduzione delle giornate di gelo, sta impattando sulle allergie allungando di oltre un mese e mezzo la “stagione dei pollini”, con pesanti conseguenze proprio tra chi soffre di allergie.

Si segnala infatti un aumento fino al 116% del rischio di decessi tra gli anziani con malattie respiratorie croniche. Tra i consigli ci sono un'alimentazione varia e ricca mentre l'unico trattamento che agisce sulla causa dell'allergia è l'immunoterapia specifica, nota come vaccino anti-allergico.

La stagione delle allergie si allunga di 45 giorni

La stagione delle allergie si allunga e si intensifica, iniziando fino a 25 giorni prima in primavera e prolungandosi di circa 20 giorni in autunno.

Un aumento complessivo dovuto a un maggior numero di giornate senza gelo nel 2023, anno in cui si sono registrati 10 giorni senza gelo in più rispetto alla media del trentennio 1991-2020.

Meno giorni con temperature sottozero danno più tempo alle piante di crescere e rilasciare i pollini. A causa del riscaldamento globale la stagione critica per le allergie è dunque destinata a diventare sempre più lunga, con il risultato che i sintomi sono peggiori e più duraturi per i 10 milioni di italiani che ne soffrono, costretti a protrarre le terapie.

Sempre più persone allergiche

Negli ultimi anni, il numero di persone colpite da patologie allergologiche è aumentato vertiginosamente. Se nel triennio 2018-2020 l'incidenza di nuovi casi era dell'11% all'anno, nel 2024 il dato era già al 16%.

Le allergie respiratorie colpiscono cioè, anche senza predisposizione genetica, il 28% degli italiani, quasi uno su 3. In generale, l'ambiente pesa per il 70% sul rischio di sviluppare allergie, la genetica solo per il 30%.

Allergie.
Le allergie respiratorie colpiscono cioè, anche senza predisposizione genetica, il 28% degli italiani, quasi uno su 3. In generale, l'ambiente pesa per il 70% sul rischio di sviluppare allergie, la genetica solo per il 30%.

In particolare, l'aumento dell'incidenza delle riniti allergiche non risparmia alcuna fascia d'età, ma sembra colpire maggiormente i bambini e gli anziani. Nei più piccoli, in particolare, si registra un incremento del 5-10% di casi.

Come affrontare al meglio le allergie?

Per gestire al meglio le allergie respiratorie si consiglia di seguire un'alimentazione varia, ricca di cibi crudi, che aiuta a mantenere un microbioma sano, e prestare attenzione alle etichette degli alimenti.

Dagli esperti arriva inoltre un decalogo per ridurre la quantità di pollini nelle città senza rinunciare al verde pubblico, dalla scelta di piante che producono meno quantità di polline, fino alla falciatura e alla gestione del verde pubblico nelle ore notturne e nelle giornate poco ventilate.

Allergie di primavera.
L'incremento delle allergie causate da pollini e punture di insetti con l'arrivo della primavera è infine documentato da vari ospedali.

L'incremento delle allergie causate da pollini e punture di insetti con l'arrivo della primavera è infine documentato anche dall'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Solo nel 2024, l'Ospedale ha registrato 483 accessi al Pronto soccorso solo per punture di insetti, con un totale di 1.261 casi in tre anni.

L'unico trattamento che agisce sulla causa dell'allergia, ricordano gli allergologi, è l'immunoterapia specifica, nota come vaccino anti-allergico.

Tale trattamento dura circa 3-5 anni ed è indicata per allergie severe a pollini e veleno di insetti come vespe, calabroni e api, responsabili di reazioni allergiche in circa il 2% della popolazione.