Il cambiamento climatico rischia di danneggiare la viticoltura, l'Italia sarà uno dei paesi maggiormente penalizzato

A causa del cambiamento climatico, con il conseguente aumento della temperatura, si sta registrando una migrazione dei vigneti a quote più alte verso il Nord. Temperature sempre più alte e ondate di calore persistenti stanno inducendo molti produttori vinicoli a investire sul Nord Europa.

viti, uva
A causa del cambiamento climatico, con il conseguente aumento della temperatura, si sta registrando una migrazione dei vigneti a quote più alte verso il Nord. Temperature sempre più alte e ondate di calore persistenti stanno inducendo molti produttori vinicoli a investire sul Nord Europa.

A causa del cambiamento climatico, con il conseguente aumento della temperatura, si sta registrando una migrazione dei vigneti a quote più alte verso il Nord. Temperature sempre più alte e ondate di calore persistenti stanno inducendo molti produttori vinicoli a investire sul Nord Europa.

Ed ecco che oggi sempre più spesso le viti iniziano ad essere piantate in Paesi come il Belgio, la Danimarca, il sud dell’Inghilterra e della Svezia. Al momento in queste zone si coltivano vitigni particolarmente resistenti al freddo, come Riesling, Pinot nero, Vidal. Anche perché, anche se in estate fa sempre più caldo, durante l’inverno non mancano neve e gelate, anche persistenti per lunghi periodi, capaci di danneggiare le viti.

Italia e Spagna i Paesi maggiormente danneggiati

Nei territori europei il danno maggiore si riscontrerebbe nell’area mediterranea, in particolare in Italia e in Spagna. In questi due Paesi, conosciuti come la patria del settore vinicolo, si assisterà ad una diminuzione delle aree coltivabili, dal 25% al 73% entro il 2050.

Già oggi molti imprenditori del settore stanno andando alla ricerca di nuovi terreni, spesso ad altitudini più elevate. Proprio per questo motivo in Italia la coltivazione della vite si sta spostando in montagna e in collina, alla ricerca di temperature più miti durante l’estate.

In Piemonte in pochi anni, i vigneti di Chardonnay e Pinot Nero, usati per lo spumante Alta Langa, si sono progressivamente spostati da 250 metri fino a 800/1000 metri, al fine di preservare le loro caratteristiche organolettiche.

vitigni
L’esposizione dei grappoli d’uva alle alte temperature e alla forte radiazione solare sta favorendo una alterazione della loro composizione, aumentando i fenomeni di scottatura.

Ma il fenomeno ormai è evidente pure in altre regioni italiane, sia del centro che del meridione, dove sempre più spesso i terreni, a quote più elevate, vengono adibiti alla coltivazione della vite.

Il problema della vendemmia anticipata

In futuro avremo un ciclo vegetativo più breve, un inizio anticipato e una durata più corta delle varie fasi di sviluppo, fino ad arrivare tra 80 anni ad una vendemmia anticipata di quattro settimane.

L’esposizione dei grappoli d’uva alle alte temperature e alla forte radiazione solare sta favorendo una alterazione della loro composizione, aumentando i fenomeni di scottatura.

Nella zona di produzione di Prosecco, che oggi rappresenta uno dei vini più venduti al mondo, sono state realizzate delle barriere verdi per proteggere i vigneti da vento e raggi solari, preservando così la freschezza e l’acidità che lo caratterizzano.

Tutto ciò, inoltre, favorirà anche un importante cambiamento nella composizione dei vini. La concentrazione in zuccheri sempre più alta porterà a vini con gradazioni alcoliche più elevate, mentre l’acidità decrescerà a discapito della freschezza.

viti
La strada seguita da molti viticoltori è quella di piantare le nuove viti in montagna, a quote più elevate, dove il clima si mantiene un po’ più fresco nei mesi estivi. Ormai in tutta Italia sono presenti zone vitivinicole situate in alta quota, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta.

Questo è un parametro fondamentale soprattutto nei vini bianchi, rosati e spumanti, per i quali anche il quadro aromatico si sta modificando e allontanando da quello finora riconosciuto e apprezzato.

Come si possono difendere i viticoltori dal cambiamento climatico?

Ormai sono sempre più numerosi i coltivatori che si stanno adattando piantando le famose colture di copertura per stabilizzare i loro suoli e rivoluzionando il modo in cui irrigano i loro campi per mitigare l’impatto dei deficit idrici.

Un’altra possibile soluzione potrebbe essere quella di aumentare la biodiversità dei vitigni in modo da ridurre al minimo le perdite determinate da un innalzamento delle temperature. L’impatto del cambiamento climatico cambia anche in base all’area in cui ci troviamo.

La strada seguita da molti viticoltori è quella di piantare le nuove viti in montagna, a quote più elevate, dove il clima si mantiene un po’ più fresco nei mesi estivi. Ormai in tutta Italia sono presenti zone vitivinicole situate in alta quota, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta.